L’accordo sul confine marittimo della Brexit rischia di far tornare alla violenza, afferma David Trimble

Il protocollo dell’Irlanda del Nord nell’accordo sulla Brexit tra UE e Regno Unito fa rischiare un ritorno della violenza, fa saltare l’accordo di Belfast e “non gli deve essere permesso di restare in piedi”, ha detto l’ex primo ministro David Trimble. L’ex leader dell’Ulster Unionist Party ha detto che invece di proteggere i progressi “duramente raggiunti” nell’accordo di pace del 1998, il protocollo “li strappa volontariamente”. Ha avvertito che le “tensioni non intenzionali ma indiscutibilmente crescenti” da esso create “rappresentano un pericolo reale e attuale per la vita delle persone che vivono nell’Irlanda del Nord”.

“Se le autentiche contestazioni e i risentimenti causati dal protocollo non vengono affrontati politicamente, allora c’è un reale potenziale per coloro che si sono impegnati in violenze passate di agire di nuovo con le proprie mani”, scrive in un articolo pubblicato oggi dal quotidiano irlandese Irish Times. Molti unionisti si oppongono alle barriere commerciali introdotte tra l’Irlanda del Nord e la Gran Bretagna in base all’accordo negoziato come parte dell’uscita della Gran Bretagna dall’UE al fine di evitare un confine fisico nell’isola d’Irlanda. Lord Trimble, che ha aiutato a mediare nell’accordo di Belfast, afferma che il protocollo “cambia radicalmente” il rapporto costituzionale tra l’Irlanda del Nord e il resto del Regno Unito e ignora il principio del consenso sancito dall’accordo di Belfast. “Personalmente mi sento tradito da questo. Ho fatto enormi sacrifici personali e politici per persuadere il popolo dell’Irlanda del Nord dei vantaggi dell’Accordo di Belfast”, scrive, aggiungendo che anche la popolazione maggioritaria unionista dell’Irlanda del Nord “si sente tradita”.