Distretto Nord

L’Assemblea di Stormont potrebbe essere storia e non tornare mai più

L’Assemblea di Stormont non è riuscita a eleggere uno speaker oggi

L’Assemblea si è aggiornata senza svolgere altre attività, tra cui la nomina di un primo ministro e di un vice ministro. E c’è stato un avvertimento da parte del Primo Ministro designato Michelle O’Neill. Ha detto che l’Assemblea potrebbe non tornare mai più. Secondo l’Irish News, Mike Nesbitt dell’UUP e Patsy McGlone dell’SDLP sono stati nominati dai rispettivi partiti per il ruolo di speaker dell’Assemblea. Tuttavia, il voto necessario per procedere alle fasi successive della seduta non ha avuto luogo. Il ritorno, fin troppo breve, è stato il risultato di una petizione presentata dallo Sinn Féin. È stato il sesto richiamo dell’Assemblea dal maggio 2022. L’Assemblea è crollata all’inizio del 2022 a causa della posizione del DUP sulle regole commerciali post-Brexit per il Nord. Michelle O’Neill ha dichiarato: “Se Jeffrey Donaldson non cambia il suo approccio, questa seduta potrebbe essere l’ultima di questa assemblea. Temo che le istituzioni democratiche dell’Accordo del Venerdì Santo siano in caduta libera. Sebbene ciò sia riprovevole, questi sono i fatti concreti che abbiamo di fronte. L’argomentazione secondo cui questa (sospensione dello Stormont) continua a riguardare il Windsor Framework ha perso ogni credibilità. Poche persone sanno di cosa sta parlando il DUP, e ancora meno se ne preoccupano perché non è un bene comune. I disagi e le sofferenze, le questioni essenziali per i lavoratori, le famiglie, le famiglie e le imprese sono ciò che conta, ed è ciò a cui il DUP si rifiuta di dare priorità. L’unica spiegazione che rimane per il boicottaggio del DUP è il rifiuto di accettare un primo ministro nazionalista. È in atto un pericoloso tentativo di ignorare il risultato democratico delle elezioni assembleari e questo minaccia la nostra governance democratica, la pubblica amministrazione, la riconciliazione e il tessuto di questa società”.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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