Distretto NordPOW

Lettera da John Paul Wootton

Questo mese avrò trascorso completamente 10 anni in prigione, un anniversario che non avevo mai pensato di raggiungere. È stato un lungo decennio, non solo per me, ma per la mia famiglia e gli amici. Per tutto questo tempo sono venuti a visitarmi in questa prigione, settimana dopo settimana, sono volati in diversi paesi e si sono anche esposti pubblicamente, tutti per sostenermi. So di essere molto fortunato ad averli accanto.

Mentre fanno tutto questo, ovviamente, hanno anche la loro vita da vivere. Molto è accaduto. Sono nati bambini, alcuni sono cresciuti, le persone si sono sposate, qualcuno è deceduto. Nonostante la mia distanza si sono rifiutati di rinunciare a me e io mi sono sempre sentito una parte di tutto, seppure incapace di essere lì come avrei voluto.

Detto questo, mi sono perso molte cose. Non sono stato in grado di vivere la vita di un tipico giovane. Mi sono perso la classica esperienza universitaria, la possibilità di avere la mia indipendenza e la libertà di prendere le mie decisioni. Invece il mio movimento è limitato, quello che mangio è controllato, limitano le persone con cui posso parlare e gran parte della mia vita privata è sorvegliata.

Lo Stato intende tenermi qui dentro per almeno altri 8 anni. Se sarò costretto a questo, avrò passato la maggior parte della mia vita dentro la prigione che fuori! Tutto questo per qualcosa che non ho fatto! Sicuramente questa non è la visione di giustizia di nessuno!

Così ti chiedo ancora una volta di aiutarmi a raccontare la mia storia. Fallo sapere alla tua famiglia, ai tuoi amici e a chiunque ascolterà. Più se ne parla, più la mia storia è conosciuta e più pressione c’è per qualcosa da fare a riguardo. Non possono non ascoltare!

Ancora una volta grazie,
John Paul Wootton
#JFTC2

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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