Distretto Nord

Maiorca: ex comandante dell’INLA latitante potrebbe essere estradato per l’omicidio di Airey Neave

Svolazzando nella dolce brezza che entra dal Mar Mediterraneo, una bandiera piange i capi giustiziati che morirono durante la Rivolta di Pasqua del 1916 contro British Rule in Irlanda. Sotto l’asta posta sul Celts Well Irish Pub a Maiorca, Harry Flynn è gioviale mentre discute con un venditore spagnolo di quali nuovi cuscini comprare per le sedie fuori del suo bar. Per i suoi clienti abituali che bevono pinte di sidro ghiacciato, il sessantacinquenne proprietario irlandese  del pub di Santa Ponsa è tanto popolare quanto cordiale. Indossa una polo e un paio di pantaloni chino bianchi, e accarezza i clienti sulle spalle prima di servire gli ospiti assetati nella piazza della città. Come prima impressione appena entri, il bar appare come qualsiasi altro locale a tema irlandese sulle isole Baleari. Le pareti sono decorate con le maglie del Celtic FC, sciarpe e un grande tricolore irlandese appeso al muro. Ma a ben vedere, gran parte dell’adornamento rimanda al passato sanguinante e violento dell’Irlanda del Nord che coinvolge paramilitari repubblicani e truppe britanniche. I cartelli recitano “Ora stai entrando in Free Derry” mentre altre foto elencano i nomi dei volontari dell’IRA e dell’INLA che sono morti nei Troubles negli anni ’70 e ’80. Uno stendardo celebra la morte di Margaret Thatcher, dichiarando “Ding Dong! The Witch is Dead.” Bobby Sands, il volontario dell’IRA che morì nella HMP Prison Maze all’età di 27 anni nel 1981 mentre era in sciopero della fame, è un posto d’onore per sedersi adiacenti. Flynn, un repubblicano condannato, nominato in tribunale come il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito di Liberazione Nazionale Irlandese (INLA), ha trascorso gran parte della sua vita in fuga. Tuttavia, se è ancora latitante (la Guardia Civil non commenta) è rimasto nascosto per molti anni qui ma in piena vista. 

Ora, l’amabile proprietario di Belfast potrebbe essere interrogato come parte di una nuova inchiesta sull’assassinio di Airey Neave, il parlamentare Tory esploso nella sua auto dall’INLA nel parcheggio della Camera dei Comuni 40 anni fa. Sir Jeffrey Donaldson, l’unionista di spicco del DUP, ha recentemente dichiarato che sta scrivendo a Sajid Javid, l’Home Secretary, per vedere quali misure vengono prese per farlo estradare in Gran Bretagna ed essere interrogato sul caso. Ma di questo, Harry “Basher” Flynn, non vuole parlare con i media. Non ha intenzione di discutere di come è stato accusato della rapina a mano armata in banca a Belfast prima di fuggire da un tribunale nel 1975. Né come è stato arrestato di nuovo e inviato a Maze prima di scavare un tunnel l’anno successivo per diventare uno dei latitanti più ricercati dell’Irlanda del Nord.

Circa cinque anni dopo, è stato arrestato mentre partecipava in una manifestazione fuori dall’ambasciata britannica a Dublino ed è stato incarcerato per 18 mesi. Fu arrestato e imprigionato ancora a  Parigi nel 1986 per cinque anni con l’accusa di aver contribuito a inviare armi all’INLA. Tuttavia, i tentativi britannici di estradarlo in quel periodo sono più volte falliti. I rapporti giudiziari tra Londra, Parigi e Madrid (in ordine sparso) non sono storicamente mai stati “collaborativi in questo senso. A ruota, Action Directe, l’ETA, l’IRA e l’INLA hanno goduto di lidi speciali di protezione per diverse ragioni sociopolitiche. Con la faida nell’INLA, Flynn divenne un bersaglio ma sopravvisse a un tentato omicidio a Dublino nel 1983 e ad un altro in seguito.

L’INLA, alla quale si pensa che Flynn avesse aderito nel 1975, dichiarò un cessate il fuoco in seguito all’accordo del Venerdì Santo. Dalla fine degli anni ’90, si ritiene che Flyinn abbia vissuto con sua moglie, Vera, a Maiorca in un appartamento vicino a dove gestisce il pub celtico. Molte targhe che lodano l’opera dei rivoluzionari irlandesi esposte nel pub sono dedicate alla coppia e datate a quel tempo. Nessun altro proprietario di pub o ristoranti nell’area parlerà apertamente del loro famigerato rivale. “Sappiamo che ha un passato significativo”, confida un uomo d’affari. “È un individuo molto serio. E ha clienti molto fedeli che tornano anno dopo anno. Ma per noi che viviamo nel sole del Mediterraneo lasciamo dormire i cani che dormono”.

Resta da capire se le autorità britanniche si sentiranno allo stesso modo quando andranno a chiedergli cosa sapeva della morte di Mr Neave in quegli anni.

Let

Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

Related Articles

Close