Distretto Nord

Molotov sulla polizia a Derry: la fragile pace nordirlandese

Gli unionisti restano sospettosi nei confronti del presidente Biden, le cui dichiarazioni passate sono considerate un osservatore di parte - scrive il Telegraph nel suo editoriale

Alla vigilia della visita di Joe Biden in Irlanda del Nord per commemorare l’Accordo del Venerdì Santo, nelle strade di Londonderry si sono viste scene che ricordano i vecchi tempi. Una marcia di dissidenti repubblicani è sfociata nella violenza, con la polizia attaccata da bombe molotov e bersagliata da mattoni. La parata si è tenuta in occasione dell’Easter Rising del 1916, un tentativo fallito di ottenere l’indipendenza dalla Gran Bretagna. I giovani mascherati coinvolti nei disordini potrebbero non essere nemmeno nati quando 25 anni fa fu firmato l’accordo per porre fine ai Troubles. In linea di massima, l’Accordo del Venerdì Santo ha portato una pace e una sicurezza durature, ma il divario settario rimane più ampio che mai. Le istituzioni politiche che avrebbero dovuto sanare le divisioni non ci sono riuscite. Gli accordi di condivisione del potere a Stormont sono stati regolarmente sospesi. Attualmente sono interrotti dopo che l’anno scorso il Partito Unionista Democratico (DUP) se n’è andato per protesta contro l’applicazione delle regole commerciali post-Brexit e il ruolo che continua a svolgere l’UE.

La visita del Presidente Biden è stata utilizzata dal Governo per esortare il DUP a tornare a Stormont. Rishi Sunak, che sarà anch’egli a Belfast oggi, è stato incoraggiato da un’enorme maggioranza parlamentare per il Windsor Framework, che ha modificato il Protocollo dell’Irlanda del Nord odiato dagli unionisti. Ciò ha lasciato il DUP isolato sia a Westminster che nella provincia, dove deve affrontare le pressioni politiche del partito non confessionale dell’Alleanza da una parte e dei tradizionalisti dall’altra.

Ma i disordini a Londonderry e gli avvertimenti di una maggiore minaccia alla sicurezza saranno visti dal DUP come una rivendicazione dei loro avvertimenti che il repubblicanesimo muscolare non è stato sradicato dall’Accordo del Venerdì Santo. Eppure, ogni volta che Washington o Bruxelles si interessano agli affari dell’Irlanda del Nord, sono sempre gli unionisti, e non i nazionalisti, a essere additati come la causa di qualsiasi instabilità.

I nordirlandesi sono ancora sospettosi nei confronti del Presidente Biden, i cui antecedenti irlandesi e le cui passate dichiarazioni sull’argomento sono considerati un osservatore di parte. Dovrà fare attenzione a non fare la morale agli unionisti sulla loro assenza da Stormont, visto il medesimo boicottaggio dello Sinn Fein di qualche anno fa.

Dopo venticinque anni, la saggezza comune è che, sebbene le istituzioni politiche non siano state stabili, almeno la pace ha retto. Anche questo aspetto viene ora messo in discussione.

Let

Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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