Distretto Nord

Nord Irlanda: 10% dei residenti pensa che i paramilitari mantengano la sicurezza

In una nuova ricerca si è scoperto che una persona su 10 dei quartieri repubblicani e lealisti del Nord Irlanda ritiene che i gruppi paramilitari mantengano al sicuro le rispettive comunità.

Un rapporto commissionato dal Dipartimento di Giustizia nordirlandese offre la prima indagine approfondita sull’atteggiamento della popolazione nei confronti dei gruppi paramilitari.

Le “Percezioni del Paramilitarismo nell’Irlanda del Nord: Risultati della Life and Times Survey 2017 dell’Irlanda del Nord” indicano che il 10% di coloro che vivono in zone prevalentemente lealiste e l’11% di coloro che vivono in aree prevalentemente repubblicane ritengono che i paramilitari mantengano la propria area al sicuro.

Nel complesso delle Sei Contee questa risposta è fornita solo dal 5% degli intervistati.

Il rapporto, pubblicato ieri mattina, approfondisce l’atteggiamento nei confronti dei gruppi paramilitari di entrambe le parti della comunità che continuano ad avere un impatto a 20 anni dall’Accordo del Venerdì Santo.

Lunedì il gruppo repubblicano irlandese dell’IRA ha rivendicato la responsabilità per i pacchi bomba inviati a tre snodi dei trasporti di Londra e all’Università di Glasgow la scorsa settimana.

A gennaio, i lealisti sono stati collegati all’omicidio del collaboratore della comunità Ian Ogle a East Belfast, mentre l’IRA ha fatto esplodere un’autobomba a Derry.

I gruppi paramilitari sono stati anche responsabili di aver eseguito i cosiddetti “attacchi punitivi”, con 94 vittime registrate nel 2016/17 e una media di 300 persone rimaste senza casa ogni anno a causa di intimidazioni da parte di paramilitari.

Il rapporto rileva che meno della metà (41,5%) degli intervistati afferma di vivere in aree religiose miste.

Si scopre anche che la stragrande maggioranza (96,4%) si ritiene sia abbastanza sicura o molto sicura la zona in cui vive.

La maggior parte degli intervistati non ha un’opinione positiva dei paramilitari, con l’81% in tutta l’Irlanda del Nord che non ritiene mantengano le aree al sicuro.

Quasi un terzo (32%) di coloro che vivono in aree prevalentemente lealiste ritiene che i gruppi paramilitari abbiano un’influenza dominante, mentre il 24% degli abitanti delle zone repubblicane ha fornito la stessa risposta, rispetto al 14% in Irlanda del Nord in generale.

E il 29% di coloro che vivono in aree prevalentemente lealiste e il 24% che vive in aree prevalentemente repubblicane pensa che i paramilitari creano paura e intimidazione, rispetto al 15% in Irlanda del Nord in generale.

Il Dipartimento di Giustizia sta conducendo il programma “Tackling Paramilitarism Programme” (Programma di Contrasto al Paramilitarismo, ndt) di concerto con il Northern Ireland Executive.

Un totale di 50 milioni di sterline è stato impegnato per gli anni dal 2016 al 2121, per realizzare il programma che comprende 38 impegni volti ad affrontare il paramilitarismo, la criminalità e la criminalità organizzata.

La parte più visibile di questo è stata la “Paramilitary Crime Task Force” (Taskforce per il crimine paramilitare, ndt), in cui la polizia nordirlandese lavora con la Revenue and Customs (Ufficio Entrate e Dogane, ndt) e la National Crime Agency (Agenzia Nazionale per il Crimine, ndt).

Ma include anche strategie di comunità e istruzione, nonché una campagna pubblicitaria chiamata Ending the Harm (Mettere fine al danno, ndt).

Anthony Harbinson, presidente del Tackling Paramilitarism Programme, ha affermato che la relazione è importante per aiutare a capire la portata e l’impatto dell’attività paramilitare.

Ha detto che il programma è “fermamente impegnato” per affrontare le questioni sollevate.

“Molte persone si sentono al sicuro nelle loro aree e si sentono protette dalla legge e dal sistema giudiziario, ma ci sono alcune parti dell’Irlanda del Nord dove questa è una vera sfida ed è importante riconoscerla e affrontarla”, ha affermato.

“Il programma di lotta al paramilitarismo mira a garantire che tutti possiamo vivere in una società in cui i cittadini e le comunità si sentono sicure, dove c’è sostegno pubblico e maggiore fiducia nel sistema giudiziario e dove il paramilitarismo non ha spazio.

“Questa è la prima volta che ci sono state domande approfondite sulle percezioni della comunità sull’influenza dei paramilitari e monitoreremo le risposte al sondaggio nei prossimi anni”.

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René Querin

Di professione grafico e web designer, sono appassionato di trekking e innamorato dell'Irlanda e della sua storia. Insieme ad Andrea Varacalli ho creato e gestisco Les Enfants Terribles.

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