Distretto Nord

Repubblicani minacciano forze di sicurezza e spacciatori

Un gruppo armato di repubblicani ha inviato minacce contro le forze di sicurezza, gli spacciatori e le bande criminali straniere attraverso una lettera spedita al Belfast Telegraph.

Nella missiva il gruppo si descrive come “il movimento repubblicano” e ha allegato una fotografia di tre uomini in atteggiamenti paramilitari, due dei quali imbracciano armi automatiche.

Il gruppo repubblicano afferma che il recente innalzamento dei morti per droga “non permette altre opzioni che portare avanti azioni militari” contro gli spacciatori.

Anche le bande criminali straniere coinvolte nello spaccio di droga, prostituzione e traffico di essere umani “saranno affrontate” con conseguenti espulsioni o “esecuzioni”.

Anche “coloro che operano nel commercio della droga insieme ai paramilitari lealisti verranno affrontati” dai paramilitari.

Giunta pochi giorni dopo una serie di allarmi sicurezza a Derry, compresa l’esplosione di un’autobomba all’esterno del tribunale, la lettera dice che il gruppo “prenderà come obiettivo anche le forze della corona”.

La polizia ha comunicato: “La PSNI è a conoscenza di una lettera inviata ad un quotidiano locale.

“I nostri ufficiali ne esamineranno il contenuto.

“Chiediamo a chiunque sia a conoscenza di attività illegali di trasmettere tali informaizoni alla polizia”.

Nel frattempo ieri la polizia ha arrestato due uomini di 65 e 48 anni e una donna di 61 anni a Springfield Road, West Belfast, sospettati di attività legata ai gruppi repubblicani contrari all’accordo di pace.

I sospettati sono stati trasferiti alla stazione di polizia di Musgrave per gli interrogatori.

I gruppi armati repubblicani sono stati collegati agli incidenti avvenuti a Derry negli scorsi giorni, con l’esplosione dell’autobomba e con quattro allarmi per sospetti ordigni. Cinque persone sono state arrestate ma in seguito sono state tutte rilasciate incondizionatamente.

La PSNI ritiene Oglaigh na hEireann responsabile per l’attentato di Derry.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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