Distretto Nord

Scritte settarie contro l’attore James Nesbitt definite “scioccanti e spaventose”

 

I graffiti settari apparsi sulla costa settentrionale che prendono di mira l’attore James Nesbitt sono stati condannati come “terribili”. Le scritte sono apparse ieri su un muro di Portrush e mostrano un mirino accanto al nome della star protagonista della serie Bloodlands, nata a Coleraine. Sul muro, situato vicino a una proprietà di Nesbitt, è stato scritto anche lo slogan “1 x re 1 x corona nessun papa nella nostra città”. Le minacce seguono il discorso programmatico dell’ex attore di Cold Feet all’evento Ireland’s Future tenutosi a Dublino alla fine del mese scorso. Alla manifestazione, che sostiene l’unità irlandese e che ha visto la partecipazione di personalità tra cui il Tánaiste Leo Varadkar, Nesbitt ha parlato di sostenere una “nuova unione dell’Irlanda”, in cui coloro che hanno un background protestante si sentano benvenuti. “So che molti protestanti del nord sono aperti a questo”, ha detto alla folla della 3Arena. Tra coloro che hanno condannato i graffiti c’era anche il professore di diritti umani della QUB e attivista di Ireland’s Future Colin Harvey. “Il bersaglio di James Nesbitt è assolutamente scioccante e spaventoso”, ha dichiarato ieri sera in un tweet. “Deve essere condannato in modo inequivocabile e con la massima fermezza da tutta la comunità civile e politica”. In un altro post ha aggiunto: “Non si deve permettere a teppisti e minacce di far deragliare conversazioni costituzionali legittime e rispettose. Solidarietà a James Nesbitt”. La deputata dello Sinn Féin Caoimhe Archibald ha definito i graffiti “disgustosi”. Aggiungendo che rappresentano “un attacco al diritto alla libertà di espressione”, e ha invitato “I leader politici a opporsi a queste minacce”. Il consigliere unionista del DUP di Causeway Coast John McAuley ha dichiarato all’Irish News: “Condanno completamente tutto questo. Non c’è assolutamente alcuna giustificazione per questo tipo di atto intimidatorio”.

Let

Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

Related Articles

Close