Svolta nei Paesi Baschi: i nazionalisti non hanno maggioranza. In Galizia trionfano i socialisti

Nei Paesi Baschi, dopo 29 anni, i socialisti mandano all’opposizione i nazionalisti.
Il Partido Nacionalista Vasco (Pnv) del “lehendakari” (governatore) uscente Juan José Ibarretxe guadagna due seggi, passando da 28 a 30. Ma non può formare un nuovo governo perché unendosi con gli altri partiti nazionalisti non raggiungerebbe la maggioranza assoluta.
Infatti gli indipendentisti di Aralar hanno conquistato 4 seggi, Eusko Alkartasuna ha ottenuto 2 seggi mentre Ezker Batua, ala basca di Izquierda Unida, scende da 3 a 1 solo seggio.

Gli indipendentisti radicali di Aralar hanno ottenuto un buon risultato. Nati da una scissione di Batasuna, contrari alla violenza di Eta, sono la riprova che una parte importante dell’elettorato indipendentista ha deciso di recarsi al voto nonostante l’appello al voto nullo lanciato dagli eredi del braccio politico dei paramilitari baschi.

I socialisti (Psoe), guidati dal leader Patxi Lopez, hanno conquistato 24 seggi, aumentandone il numero del 33%. Dovrebbero riuscire a formare il nuovo governo regionale grazie al Partido Popular (Pp), sceso da 15 a 13 seggi, e al piccolo partito UPyD.

Con queste alleanze, il partito socialista otterrebbe la maggioranza assoluta dei seggi, ma si ritiene poco probabile un governo che non sia espressione anche dell’ala nazionalista dei Paesi Baschi. Inoltre, secondo gli osservatori, l’alleanza tra socialisti e popolari sarebbe di difficile realizzazione, anche per i riflessi su scala nazionale.

Nella difficile regione della Galizia – una delle regioni più povere della Spagna ed una delle più colpite dalla crisi economica – il Partido Popular riconquista la guida della regione, dopo aver perso le elezioni di quattro anni fa, che avevano interrotto un dominio durato 20 anni. Con l’aggiudicazione di 39 seggi su 75, i popolari hanno la maggioranza assoluta del governo regionale. La vittoria elettorale del Pp arriva nel momento più difficile per il partito, dopo gli scandali di spionaggio interno e inchieste giudiziarie volute dal giudice Garzon, alle quali il leader Mariano Rajoy aveva reagito parlando di “persecuzione politica”.
Il partito socialista di Zapatero ha conquistato solamente 24 seggi, mentre i nazionalisti galiziani del Bloque Nacionalista Gallego si è aggiudicato 12 seggi.