BrexitDistretto NordThis is England

Tory stringe il numero dei candidati alla leadership per sveltire i tempi della nomina

Il partito conservatore al governo della Gran Bretagna ha concordato le sue regole per un nuovo concorso per sostituire il primo ministro Theresa May, ha riferito Sky News, comprese le misure per eliminare i candidati più rapidamente da una affollata corsa per la leadership dei tories. May dovrebbe rassegnare le dimissioni da leader dei conservatori il prossimo venerdì, ma rimarrà primo ministro fino alla nomina di un successore – un processo che il partito ha detto dovrebbe essere completato entro la fine di luglio. Chiunque subentri erediterà un parlamento in stato di stallo e una nazione divisa, con poco tempo per trovare un modo per concludere un accordo sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea prima che il paese la ufficializzerà il 31 ottobre. L’influente ‘Commissione del 1922′, una specie di alto senato del partito, che rappresenta i legislatori conservatori, si e’ detta d’accordo sul fatto che coloro che volessero entrare sul ring per la sfida alla leadership, avrebbero bisogno del sostegno di otto legislatori per entrare – una soglia più alta rispetto alle precedenti nomine. Avrebbero quindi richiesto ai candidati di vincere il 5% dei voti tra i parlamentari per superare il primo turno. Un secondo scrutinio richiederebbe il 10% dei voti e quindi il candidato meno popolare verrà eliminato nei successivi turni di votazione. I candidati finali verranno quindi assegnati ai 160.000 membri del partito a livello nazionale in un voto postale che deciderà il prossimo primo ministro britannico. Le regole forniscono al partito un modo per ridurre gli 11 candidati – ridotto da 13 di martedì dopo due ritiri – alla corsa per la posizione più rapidamente, mettendo fine all’incertezza provocata dalle dimissioni di Theresa May per il fallimento nei negoziati della Brexit e del ritardo sul voto di uscita.

Let

Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

Related Articles

Close