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Un uomo di Derry prosciolto dalle accuse di terrorismo per incompatibilità profilo DNA sui timer

Un uomo di Derry è stato formalmente prosciolto dalle accuse di possesso di esplosivi dopo che i pubblici ministeri hanno deciso di non appellarsi alla direzione di un giudice per trovarlo non colpevole. Gary Burke (40 anni) aveva negato di possedere i materiali – scoperti nella sua casa di Ederowen Park il 13 dicembre 2017 – con l’intento di usarli e in circostanze sospette, recitava l’accusa, possedendoli per l’uso nel terrorismo. Nella deposizione al tribunale di Belfast, Burke ha sempre sostenuto di non sapere nulla dei timer, di un magazine di munizioni calibro 50 modificato e altri oggetti trovati in una nicchia nella cucina della sua casa di Galliagh. Ha detto che era tornato a casa quando ha trovato la polizia impegnata in una ricerca, ma non aveva motivo di sospettare che ci fosse qualcosa nella abitazione. “Non ho visto nessuno degli articoli prima e non so assolutamente nulla di questi articoli”, ha detto alla polizia. Gli agenti stavano inizialmente effettuando una ricerca di droghe e articoli associati, ma quando hanno trovato i materiali in due sacchetti di plastica sotto una cassetta degli attrezzi nella cucina in comune, diverse altre case nel distretto sono state evacuate per sicurezza. Una ricerca ha portato alla luce anche un certo numero di timer avvolti individualmente, insieme a una scatola per il pranzo che conteneva interruttori, fili, levette in plastica, il caricatore delle munizioni e un set di luci natalizie. Uno dei detective, in seguito disse a un avvocato difensore che, mentre era stato affermato che Burke era l’unico inquilino, emerse invece che fino a altre sei persone potrebbero aver avuto le chiavi della proprietà e nessuno dei profili parziali del DNA recuperati dai materiali corrispondeva al suo. La difesa ha sostenuto che non vi era nulla nel procedimento giudiziario che collegava Burke a nessuno degli elementi o alla conoscenza o al controllo di essi, e che i “fattori materiali del caso erano incompatibili con il senso dell’accusa”.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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