Distretto Nord

Vernice bianca sul murales lealista della Somme a Lurgan

Rappresaglia su rappresaglia a Lurgan dove per adesso finiscono nel mirino banners pro esercito britannico, memoriali repubblicani dell’IRA e oggi un ben noto murales della cittadina del mid-Ulster che ricorda i caduti di sua maestà nella battaglia della Somme. Bottiglie di vernice bianca lo hanno imbrattato nella notte, alzando di una tacca l’escalation della tensione di matrice settaria con la comunità lealista a ridosso della stagione delle marce orangiste. “Gliele abbiamo suonate sulla Marna, gliele abbiamo suonate sull’Aisne, li abbiam conciati per le feste a Neuve Chapelle ed eccoci ancora qui”, cantavano i soldati britannici mentre marciavano verso il fronte negli ultimi giorni del giugno 1916. Non andò proprio così. Alla fine del primo giorno dell’offensiva della Somme, scattata alle 7,30 del mattino del primo luglio, le divisioni attaccanti avevano lasciato sul terreno 1000 ufficiali e 20 mila sottufficiali e soldati morti, mentre altri 25 mila erano stati feriti gravemente. Furono in assoluto le maggiori perdite di vite umane patite in un solo giorno dall’esercito di sua maestà nel corso della sua storia secolare. E la battaglia della Somme è diventata, nell’immaginario collettivo della Gran Bretagna (e non solo) il simbolo negativo della Prima Guerra mondiale, con schiere di soldati mandati al macello da generali incapaci, schierati come in una parata sotto il fuoco delle mitragliatrici tedesche. “Questo è indubbiamente un tentativo di aumentare le tensioni prima della stagione delle marce. Lo abbiamo già visto con la rimozione dello striscione nel centro della città (issato per il ‘Soldato F’, accusato di omicidio nell’inchiesta sulla Bloody Sunday) e chiedo di non lasciarsi coinvolgere per non innalzare la tensione. Qualcuno potrebbe finire ferito o peggio e tutto questo deve fermarsi ora, la vernice verrà rimossa e coloro che sono morti nella battaglia della Somme continueranno a essere ricordati”. Ha detto la consigliera unionista del DUP, Carla Lockhart.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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