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Gli elettori della Repubblica restano ostili al Commonwealth, indica un sondaggio

Il sostegno all’adesione al Commonwealth è aumentato quando la domanda del sondaggio ha minimizzato la sua natura britannica e ha sottolineato che la maggioranza dei Paesi del Commonwealth sono repubbliche con un presidente come capo di Stato. Gli elettori della Repubblica hanno un atteggiamento fortemente negativo nei confronti del Commonwealth e si oppongono all’adesione di una futura Irlanda unita, ma la loro ostilità diminuisce quando viene loro spiegato il carattere internazionale del Commonwealth e quando viene sminuito il suo carattere britannico. L’ultima ondata di ricerche della serie The Irish Times/ARINS North and South cerca di esaminare l’atteggiamento degli elettori dell’Irlanda del Nord e della Repubblica nei confronti di bandiere, emblemi e simboli – e del Commonwealth. Inoltre, cerca di sondare come questi atteggiamenti potrebbero essere aperti al cambiamento, presentando le questioni agli intervistati in due modi diversi. Nella puntata odierna della serie, gli intervistati sono stati divisi in due gruppi ed è stato chiesto loro quale fosse il loro atteggiamento nei confronti del Commonwealth in due modi diversi: uno che sottolineava il suo carattere britannico e post-imperiale, e l’altro che faceva notare che la maggioranza dei Paesi del Commonwealth sono repubbliche con un presidente come capo di Stato e menzionava anche i giochi del Commonwealth. Se gli elettori della Repubblica che esprimono un parere sono in maggioranza negativi sul Commonwealth, è chiaro che lo sono in misura notevolmente minore quando il carattere britannico non è sottolineato nella formulazione della domanda. Quando il carattere britannico del Commonwealth viene sottolineato, il 51% di tutti gli elettori ha un’opinione negativa dell’organizzazione, di cui il 26% ha un’opinione “molto negativa”. Solo il 14% ha un’opinione positiva. Quando si sottolinea il carattere “internazionale”, i votanti con un’opinione negativa scendono al 39 percento, mentre i positivi salgono al 21 percento. Il 37% non sa e non ha un’opinione né negativa né positiva.

Grafico: Paul Scott

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I risultati suggeriscono che i punti di vista del Sud sul Commonwealth non sono del tutto fissi e potrebbero essere aperti a cambiamenti durante un eventuale dibattito nazionale sulla questione. Con i precedenti risultati dell’indagine che hanno dimostrato una significativa resistenza del Sud ai cambiamenti che potrebbero essere previsti per accogliere gli unionisti in una futura Irlanda unita, questa è un’intuizione importante. Suggerisce che il modo in cui si svolgeranno i futuri dibattiti, e come verranno inquadrati dagli elettori, ne influenzerà l’esito. Per il momento, tuttavia, gli elettori del Sud restano contrari a che un’eventuale futura Irlanda unita faccia parte del Commonwealth. Anche quando nella domanda si sottolinea il carattere internazionale del Commonwealth, il 55% degli elettori del Sud afferma che una futura Irlanda unita dovrebbe essere “nell’Unione Europea ma non nel Commonwealth”; quando si sottolinea il carattere britannico, il 64% degli elettori afferma che l’Irlanda dovrebbe essere nell’UE ma non nel Commonwealth.

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Alla domanda su un’eventuale adesione al Commonwealth per una futura Irlanda unita, c’è un forte sostegno tra gli elettori del Nord, che dichiarano una preferenza quando viene sottolineato il carattere internazionale dell’organizzazione: il 32% afferma che un’Irlanda unita dovrebbe far parte dell’UE e del Commonwealth, mentre un altro 15% afferma che dovrebbe far parte del Commonwealth ma non dell’UE. Quando si sottolinea il carattere britannico, il 28% afferma che un’Irlanda unita dovrebbe far parte dell’UE e del Commonwealth, mentre il 13% sostiene che dovrebbe far parte solo del Commonwealth. In ogni caso, la questione del Commonwealth – e quella più ampia di quanto possa essere “britannica” una futura Irlanda unita – rimane divisiva. I sondaggi fanno parte della serie North and South, una collaborazione di ricerca tra ARINS e The Irish Times. ARINS, Analysing and Researching Ireland North and South, è un progetto congiunto della Royal Irish Academy e del Keough-Naughton Institute for Irish Studies dell’Università di Notre Dame. Questo è il secondo anno di collaborazione tra The Irish Times e ARINS. Due sondaggi identici e simultanei sono stati realizzati da Ipsos B&A nella Repubblica e da Ipsos nell’Irlanda del Nord, che hanno condotto interviste a domicilio con oltre 1.000 elettori in ciascuna giurisdizione. Il margine di errore è stimato in +/-3,1%.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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