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David Cameron invita Johnson a seppellire il desiderio della Scozia per un secondo referendum sull’indipendenza

L’ex primo ministro conservatore David Cameron ha invitato il premier in carica britannico, Boris Johnson, a respingere un secondo referendum sull’indipendenza se l’SNP (il partito nazionalista scozzese) vincerà la maggioranza alle elezioni di Holyrood del prossimo anno.

Con il partito sulla buona strada per ottenere la maggioranza nel voto del parlamento scozzese – per la seconda volta nella storia del parlamento – ha affermato che non sarebbe “appropriato” che si svolga un nuovo ballottaggio sull’indipendenza.

Cameron ha parlato con Times Radio dopo che una nuova analisi del sondaggio di Britain Elects ha mostrato che i voti a favore dello Yes sono più forti che mai.

Sondaggi che negli ultimi mesi hanno indicato il sostegno all’indipendenza tra il 53% e il 55%.

L’ex leader Tory ha governato il Regno Unito durante l’indipendenza scozzese e il referendum sulla Brexit. Insieme ad Alex Salmond, Nicola Sturgeon e Michael Moore, ha firmato l’Accordo di Edimburgo che ha fissato i termini del referendum del 2014.

Ha anche firmato la Commissione Smith in seguito al risultato del voto che afferma che nulla impedisce alla Scozia di diventare un paese indipendente in futuro se il popolo scozzese lo sceglie.

Ma ora, Cameron sostiene che la Scozia ha chiesto un voto “una volta nella generazione, una volta nella vita”. Questi termini non erano scritti nell’Accordo di Edimburgo.

Ha detto di aver già accettato i termini stabiliti dalla Scozia, compresi i voti per i ragazzi di 16 e 17 anni.

L’esperto di sondaggi John Curtice ha precedentemente affermato che sarebbe difficile per il governo britannico escludere un altro voto se l’SNP si assicurasse la maggioranza l’anno prossimo.

 

Daniele Cargnino

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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