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La premier scozzese Nicola Sturgeon accusa Boris Johnson di “giocare con la politica” mentre esplode il vertice sul clima COP26

Nicola Sturgeon ha dichiarato che Boris Johnson “sta facendo giochetti politici con il piu grande problema dei nostri tempi” dopo che una grande conferenza sui cambiamenti climatici potrebbe essere spostata da Glasgow a Londra.

Un portavoce del primo ministro ha confermato che le trattative con l’ExCel Centre stanno procedendo in caso il COP26 non verrà tenuto a nord del confine tra Inghilterra e Scozia dopo che i due governi hanno discusso sul costo di 200 milioni di sterline che dovranno essere spese per l’evento. Il dietrofront di Downing st 10, arriva successivamente alla decisione del governo inglese di non invitare Nicola Sturgeon al meeting, anche se si dovesse tenere a Glasgow. Lo stesso portavoce ha inoltre dichiarato che sarebbe solo colpa del governo scozzese se l’evento non dovesse tenersi a Glasgow, “siamo impegnati ad organizzare il COP26 a Glasgow, ma il governo scozzese deve lavorare con noi per fare in modo che il summit sia un successo e che metta in mostra il Regno Unito in prima linea nella lotta contro i cambiamenti climatici e che dimostri che le tasse dei contribuenti siano ben spese” ha continuato, spiegando a riguardo delle discussioni con l’ExCel Centre che “è una pratica standard, avere dei piani di emergenza alternativi per eventi internazionali di questo livello”.

La prima ministra Sturgeon ha risposto con un tweet “Tutto ciò è veramente ridicolo (e contraddice Michael Gove che ieri dichiarava che due governi stanno lavorando bene su questo tema). Ho detto chiaramente che il Governo Scozzese è impegnato a rendere il COP26 un successo e ho offerto al Primo Ministro ulteriori input da parte nostra ma non ha ancora risposto. Se continuerà a giocare con la politica sarà una sua responsabilità e non mia”.

In un altro post la Sturgeon ha commentato: “Non è un litigio. È un primo ministro che fa giochetti politici con il piu grande problema dei nostri tempi. Dovrebbe essere redarguito, non lasciato indulgere”.

Oltre alla discussione sul conto dell’evento, c’è un altro problema tra Londra e Edimburgo sull’uso del Glasgow Science Centre, un edificio vicino al complesso dove si dovrebbe tenere il summit. Claire O’Neil, ex ministra Tory dismessa dal ruolo di presidente del COP26 da Downing Street due settimane fa, ha sostenuto come il governo scozzese avrebbe agito in maniera vergognosa prenotandolo per sé durante la durata dell’evento.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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