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Nicola Sturgeon lancia la nuova campagna per l’indipendenza della Scozia

Il primo ministro presenterà documenti che mirano a "indicare la strada per una nuova Scozia".

 

Il primo ministro scozzese lancerà il primo di una nuova serie di documenti che, a suo dire, costituiranno un “prospetto aggiornato sull’indipendenza”. Nicola Sturgeon presenterà martedì alla Bute House di Edimburgo il primo dei documenti della serie Building a New Scotland del governo scozzese. Se da un lato ha dichiarato che i documenti – visti come un aggiornamento dei white papers sull’indipendenza pubblicati in vista del referendum del 2014 – “illustreranno apertamente le sfide che una Scozia appena indipendente dovrà affrontare”, dall’altro ha sottolineato che “indicheranno la strada” per una nazione più ricca, equa e resistente.

Il lancio arriva dopo che il partito SNP di Sturgeon ha vinto le elezioni di Holyrood del 2021 con un manifesto che includeva l’impegno a tenere un altro referendum sul posto della Scozia nel Regno Unito una volta che la crisi di Covid si fosse attenuata. L’SNP non ha ottenuto la maggioranza dei seggi nel Parlamento scozzese in quelle elezioni, ma gli elettori hanno anche restituito un numero record di deputati verdi, creando una maggioranza pro-indipendenza all’interno di Holyrood. Il co-leader dei Verdi scozzesi Patrick Harvie si unirà alla signora Sturgeon a Bute House – la residenza ufficiale del primo ministro – per l’evento di domani.

La leader dell’SNP ha ripetutamente chiarito di volere un referendum prima della fine del 2023, nonostante la feroce opposizione del governo britannico a tale voto. Sebbene abbia affermato che “avere i pieni poteri dell’indipendenza non garantisce un futuro migliore” per la Scozia, è “sorprendente quanto successo” abbiano avuto i Paesi simili alla Scozia rispetto al Regno Unito. Queste nazioni, ha detto, “possono contribuire a indicare la strada per una nuova Scozia più ricca e più equa, più resiliente e meglio posizionata per aiutare i cittadini con problemi come la crisi del costo della vita rispetto a un governo britannico impegnato in una Brexit dura a qualsiasi costo”.

Parlando in vista del lancio del primo documento, il primo ministro ha aggiunto: “La serie Building a New Scotland esporrà apertamente le sfide che una Scozia appena indipendente dovrebbe affrontare, il modo in cui potrebbero essere superate, nonché le opportunità che derivano dall’indipendenza – come dimostrato dal successo di nazioni indipendenti comparabili, nonché dalle nostre risorse e dai nostri talenti”.

I deputati dell’opposizione hanno tuttavia insistito sul fatto che il governo scozzese dovrebbe concentrarsi maggiormente su questioni come la crisi del costo della vita. Il portavoce dei conservatori scozzesi per la Costituzione, Donald Cameron, ha dichiarato: “Nicola Sturgeon sta deliberatamente ignorando le priorità della Scozia per portare avanti i piani per un secondo divisivo referendum sull’indipendenza nel 2023. La stragrande maggioranza degli scozzesi non vuole la distrazione di un altro referendum l’anno prossimo. Vogliono che il governo si concentri al 100% sulla nostra ripresa dalla pandemia, sulla crisi globale del costo della vita, sul sostegno al nostro servizio sanitario nazionale e sulla protezione dei posti di lavoro. Eppure Nicola Sturgeon sta portando avanti la sua ossessione in modo sconsiderato. Questo è a dir poco vergognoso quando il Paese sta affrontando così tante sfide epocali”.

Cameron ha insistito: “La distrazione e il disturbo di un altro aspro dibattito referendario è l’ultima cosa di cui la Scozia ha bisogno in questo momento”.

La portavoce laburista per la Costituzione Sarah Boyack ha detto che mentre la gente “lotta per mettere il cibo in tavola durante la peggiore crisi del costo della vita in un decennio”, l’SNP e i Verdi si concentrano sulla “loro ossessione costituzionale”.

La sig.ra Boyack ha sottolineato che: “Dovremmo lavorare insieme per affrontare la crisi del costo della vita ora – ma invece il governo SNP-Verdi vuole dividerci. Si tratta di uno spaventoso spreco di tempo, energia e denaro, mentre i nostri servizi pubblici vengono ridotti all’osso. Lungi dal renderci più ricchi, felici e giusti, l’SNP e i Verdi stanno mettendo a rischio il nostro futuro con piani che farebbero sembrare la Brexit una passeggiata nel parco”.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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