Distretto NordNotturno Libri

Settanta giornalisti e narrazioni testimoniali: esce il secondo volume di ‘Reporting the Troubles”

Dopo il successo dell'acclamato "Reporting the Troubles" (2018), questo libro raccoglie i nuovi contributi di settanta giornalisti che scrivono degli eventi e delle persone che non potrebbero mai dimenticare del loro periodo di reportage in Irlanda del Nord. Prefazione di Bertie Ahern e Tony Blair.

Dopo il successo dell’acclamato “Reporting the Troubles” (2018), questo libro raccoglie i nuovi contributi di settanta giornalisti che scrivono degli eventi e delle persone che non potrebbero mai dimenticare del loro periodo di reportage in Irlanda del Nord. Prefazione di Bertie Ahern e Tony Blair.

 

Reporting the Troubles 2 è l’ultima aggiunta a una serie di raccolte di narrazioni testimoniali, sia un genere che una pratica che si è sviluppata all’indomani del Good Friday Agreement del 1998 in Irlanda del Nord. Queste pubblicazioni partecipano all’estenuante processo di affrontare il passato in cui riconoscere e ricordare il costo umano di un conflitto prolungato è centrale, così come la ricerca di “verità e giustizia” nei cosiddetti cold cases. La pratica di raccogliere l’esperienza personale delle persone sul conflitto è iniziata alla fine degli anni ’90 con lo scopo di trarre lezioni dal passato esponendo le sofferenze e le perdite subite dalla popolazione, ma anche documentando gli eventi nella tradizione della storia dal basso. Considerata come storia orale da alcuni o resoconti terapeutici da altri, queste testimonianze si sono originariamente concentrate su vittime e sopravvissuti o persone comuni e più tardi hanno riconosciuto membri di istituzioni come la polizia o l’esercito britannico nel tentativo di includere tutte le parti del conflitto nel processo di memoria e dare loro uguale spazio per raccontare le loro storie. L’inclusività è vista come fondamentale in una società divisa dove la definizione di vittimismo è contestata. Questo volume segue il percorso di questi libri e raccoglie settanta narrazioni di giornalisti che hanno coperto il conflitto dal 1968 ai primi anni 2000. È stato chiesto loro di scrivere dei momenti determinanti che hanno segnato la loro carriera e la loro esperienza personale. Gli obiettivi del progetto sono chiaramente indicati dal senatore George J. Mitchell nella sua prefazione e dai giornalisti locali Deric Henderson e Ivan Little nell’introduzione al libro: si deve rendere omaggio ai giornalisti che hanno lavorato in condizioni strazianti per raccontare la violenza, nonostante le intimidazioni delle organizzazioni paramilitari e le pressioni del governo; il loro ricordo degli eventi deve essere profondamente personale con un focus sulle loro emozioni in modo da lasciare una forte impressione sul lettore.. Tuttavia, i negoziati in corso su come il Regno Unito lascerà l’Unione Europea hanno aumentato le tensioni sul futuro costituzionale dell’Irlanda del Nord e hanno guastato la prospettiva di ripristinare il governo e le istituzioni locali. Questa situazione instabile rende la pubblicazione di Reporting the Troubles 2 ancora più necessaria in quanto tenta di contrastare il possibile ritorno alla violenza. Infatti il libro copre i principali eventi del conflitto e insiste sul suo impatto sulla popolazione. L’attenzione alle emozioni e agli eventi traumatici, tuttavia, può essere schiacciante per il lettore, soprattutto perché i testi stessi sono molto brevi, e lasciano un’impressione di dolore crescente. Il trauma vicario provato dal giornalista viene trasmesso al lettore. Ci si può chiedere se le emozioni da sole possano avere un effetto trasformativo sul lettore. Altre narrazioni raccontano di incontri e relazioni tra i giornalisti e figure politiche di spicco come Ian Paisley, Martin McGuinness, Margaret Thatcher o John Hume. Questo aggiunge una dimensione più politica alla collezione di testi. Tuttavia il contenuto di queste testimonianze non fornisce più informazioni di quelle che altre ricerche hanno già prodotto. Questo libro rimane un contributo prezioso e tempestivo alle iniziative che hanno spinto per la creazione di meccanismi e spazi per affrontare il passato in Irlanda del Nord, quando l’ultima consultazione sulla questione non è stata in grado di costruire un consenso sulla forma che dovrebbe prendere, e quando la popolazione, soprattutto la giovane generazione nata dopo il conflitto, avrà bisogno di dare un senso al suo passato tormentato. Questa raccolta di testimonianze di giornalisti può essere considerata come un memoriale in sé e si aggiungerà all’archivio di altre testimonianze che sono state raccolte negli ultimi venti anni per essere studiate dai futuri storici.

Let

Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

Related Articles

Close