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The Dark: Scritti scelti di Brendan Hughes

The Dark contiene scritti e discorsi selezionati dell’ex volontario dell’Esercito Repubblicano Irlandese, prigioniero politico e hungerstriker Brendan Hughes. Concentrandosi sul periodo successivo alla firma dell’Accordo del Venerdì Santo, questa nuova raccolta amplifica una voce che il mainstream politico ha lavorato ostinatamente per mettere a tacere. Con incredibile arguzia, le parole di Hughes illustrano le lotte della vita rivoluzionaria dopo il GFA e descrivono come l’Accordo non sia mai stato pensato per la sua classe, la classe operaia. Oltre a una selezione accuratamente curata degli scritti di Hughes, The Dark include nuovi saggi di veterani repubblicani vicini a Hughes, nonché due comunicazioni inedite al fratello di Hughes, Terry, risalenti agli scioperi della fame del 1980 e del 1981, gentilmente donate dalla famiglia Hughes.

“In momenti diversi dell’anno Brendan sarà ricordato per cose diverse. Ma nella settimana dell’Accordo del Venerdì Santo, viene ricordato per la sua rapida sintesi del significato dell’Accordo. È stato lui a coniare la frase Got Fuck All, un gioco di parole sull’acronimo GFA. Per essere stato soprannominato The Dark, ha portato una luce notevole su situazioni che altri hanno cercato di offuscare. The Dark ha lasciato in eredità ai posteri molti dei suoi pensieri, sia sulla lotta repubblicana irlandese, sia sui poveri, sia sui palestinesi. Un uomo con difetti, manie e piedi non di argilla”.

-Anthony McIntyre, ex volontario dell’esercito repubblicano irlandese e prigioniero politico, scrittore e storico.

Annunciando l’inizio dello sciopero della fame del 1980 a Long Kesh, l’ufficiale operativo dell’IRA Brendan Hughes dichiarò: “Veniamo in cerca di una Repubblica socialista di 32 contee”. Egli annullò lo sciopero il 18 dicembre, salvando la vita di Sean McKenna, che era entrato in coma. Soprattutto, Brendan Hughes fu un combattente per la libertà con un enorme coraggio. Sfidò gli inglesi sia all’interno che all’esterno delle prigioni. E morì con il cuore spezzato per il fatto che la sua lotta era stata svenduta così a buon mercato dai suoi ex compagni”.

-Tony O’Hara, attivista socialista repubblicano per tutta la vita, ex prigioniero politico, autore e musicista.

“Proprio come Brendan, noi […] dobbiamo continuare la lotta incompiuta dei nostri antenati, che hanno sconfitto i Vichinghi a Clontarf nel 1014, che hanno massacrato i signori inglesi a Glenmalure nel 1580, che hanno disseminato le strade intorno al Mount Street Bridge con i corpi dei soldati britannici nel 1916 e che, essendo privi di qualsiasi altra arma nei campi di concentramento di Long Kesh nel 1981, hanno deciso di usare i loro corpi per dimostrare agli inglesi che non erano stati sconfitti. Dobbiamo rimanere fedeli alla Repubblica e onorare la memoria di Brendan Hughes portando avanti la causa per cui si è sacrificato così tanto”.

-D. Óg, repubblicano, organizzatore e scrittore della “Generazione GFA”.

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Let

Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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