Un nuovo libro rivela la storia nascosta del tentativo dell’IRA di uccidere Margaret Thatcher

Un nuovo libro è destinato a esplorare la storia non raccontata del tentativo dell’IRA di assassinare Margaret Thatcher nell’attentato di Brighton del 1984. Scritto dall’ex giornalista dell’Irish News Rory Carroll, ora corrispondente per l’Irlanda del Guardian, “Killing Thatcher: The IRA, the Manhunt and the Long War on the Crown” è stato presentato come “uno straordinario tentativo di assassinio” legato ai Troubles nordirlandesi e “la più audace cospirazione contro la Corona dai tempi del Gunpowder Plot”. Parlando con l’Irish News, Carroll ha descritto la sfida di tracciare un profilo dei protagonisti controversi, come l’attentatore dell’IRA Patrick Magee, mostrando al contempo empatia nei confronti delle vittime. “Quello che volevo fare era concentrarmi su una manciata di personaggi, persone reali, e raccontare la loro storia il più possibile attraverso la loro prospettiva”, ha detto. “Si tratta di membri dell’IRA e di alcuni conservatori, in particolare la stessa Thatcher, nonché della polizia che finì per inseguire e catturare Patrick Magee. È una vera e propria finestra sui Troubles”. Il libro inizia con l’assassinio di Lord Mountbatten da parte dell’IRA nel 1979, un evento che attirò per la prima volta la neoeletta Thatcher nel conflitto nordirlandese. In seguito, gli scioperi della fame del 1981 vengono descritti come la “forza animatrice” che portò l’IRA provvisoria a cercare attivamente la vendetta contro il Primo Ministro. “Fino ad allora, raramente si erano dedicati ad omicidi difficili e di alto profilo”, ha detto Carroll. “Lord Mountbatten era ovviamente di alto profilo, ma era anche un bersaglio molto morbido. C’era il sospetto che l’IRA si sentisse in qualche modo scavalcata dall’INLA che aveva assassinato il deputato conservatore Airey Neave a Westminster nel 1979”. Dopo tre anni di pianificazione, il 12 ottobre 1984 una bomba a orologeria piazzata da Magee fu fatta esplodere durante la conferenza del Partito Conservatore al Grand Hotel, uccidendo cinque persone e ferendone molte altre. “Il fatto che siano arrivati così vicini (a uccidere il Primo Ministro) è notevole”, ha spiegato Carroll. In presenza di forti emozioni e di narrazioni contrastanti da tutte le parti, Carroll ha dichiarato che il suo obiettivo era quello di essere equo, accurato ed empatico. “Ho cercato di mostrare al lettore ciò che queste persone stavano vivendo e come appariva loro la situazione”, ha detto. “Patrick Magee è un personaggio chiave. C’è la sua infanzia e ciò che lo ha portato nell’IRA”, ha aggiunto. Voglio che il lettore lo capisca, in modo che possa vedere le cose come le vedeva lui. Naturalmente non devono essere d’accordo con le sue azioni, ma possono capire perché le ha compiute”.

“È un uomo molto intelligente e riflessivo. Volevo che i lettori lo percepissero”.

Ha proseguito: “Allo stesso modo, con Margaret Thatcher e Norman Tebbit (la cui moglie Margaret rimase permanentemente invalida a causa dell’esplosione), e con i detective del terrorismo di Scotland Yard, volevo che il lettore entrasse il più possibile nei loro mondi e nelle loro teste”.

“Volevo che si immaginasse di essere Margaret Thatcher a Chequers o al tavolo del Consiglio dei Ministri, mentre prendeva le decisioni, facendo del suo meglio per come la vedeva lei.

“Voglio che il lettore la veda come una figura umana, non è solo un’icona con un’aureola di capelli e una voce severa. Era anche un essere umano e un politico”.

Tra gli elementi sorprendenti della storia, ha detto, c’è la dinamica dietro l’unità segreta dell’IRA in Inghilterra.