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Parte stasera a Belfast, AVA: l’evento di musica elettronica più atteso dell’anno

Il più grande evento sul calendario di musica elettronica di Belfast è alle porte. L’ascesa dell’ AVA Festival è stata impressionante. Iniziato in sordina, si è evoluto rapidamente in qualcosa di proporzioni globali.

 

Sono state organizzate feste di preparazione in tutto il Regno Unito, una apparizione mensile di Rinse FM è presieduta dalla fondatrice del festival Sarah McBriar e dalla giornalista irlandese Seamas O’Reilly e il festival stesso – anno dopo anno – continua a diventare sempre più grande.

 

È bello vedere un festival irlandese dove trovano posto installazioni artistiche, mastodontiche costruzioni e una formazione in continua evoluzione, che hanno contribuito a un festival che continua a sfidare lo status quo dell’esperienza musicale in Irlanda, invitando artisti locali e internazionali, con in sottofondo un mare di sottogeneri diversi a fare da colonna sonora a Belfast.

 

Una parte integrante ed essenziale della comunità di musica elettronica irlandese.

 

AVA Festival, o Audio-Visual-Arts Festival, è quindi una celebrazione delle moderne arti visive e scene di musica elettronica – e quel luogo unico dove si intersecano. Grazie a pesi massimi della techno e progressive trance, l’evento si distingue non solo con i suoi atti musicali, ma è anche amplificato da un senso unico di estetica visiva.

 

Stupendi progetti scenici, emozionanti spettacoli di luci e marchi e immagini innovative fanno emergere l’ AVA al di sopra di altri festival di musica elettronica.

 

 

Il percorso di Mount Palomar per la musica dance è stato uno con molti ostacoli, il che rende la sua ascesa ancora più coinvolgente. Il suo hardware analogico ha abbellito il Panorama Bar, Printworks e AVA in passato, ed è uno dei due soli live act al festival di quest’anno. L’artista di Belfast è una boccata d’aria fresca nella scena internzionale. Sembra che non ci sia altro in questo momento, e con un nuovo live set appena scritto per il suo debutto alla Boiler Room, preparatevi per un sacco di materiale finora sconosciuto di Mount Palomar.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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