Distretto Nord

Agente ucciso dall’Ira: l’Ulster ora ha paura

Da Belfast, Andrea Varacalli – Avvenire

La parlamentare cattolica Dolores Kelly ammette: “Ormai siamo sull’orlo dell’abisso” Il numero uno della polizia, Sir Hugh Orde: “È un giorno triste per l’intera comunità”
Arrestate due persone per il secondo agguato in 48 ore. McGuinness: sono dei traditori

poliziotto della psniQuarantotto ore dopo: un’altra imboscata. Muore ucciso a colpi d’arma da fuoco sulla testa l’agente di polizia Stephen Paul Carrol, quarantotto anni, protestante, 23 anni in polizia. Verso le 21,45 di lunedì, a seguito di una chiamata di una donna apparentemente in difficoltà, il poliziotto si dirige a Craigavon, nella contea nordirlandese di Armagh, con un collega. Anziché la signora, ad attenderli c’è una cellula della brigata North Armagh del Continuity Ira (Cira). Sceso dall’auto, l’agente viene colpito alla nuca e muore. È la terza vittima in soli due giorni dopo la letale operazione della Real Ira sabato notte nella base dell’esercito britannico di Antrim. Il Cira rivendica (“Gli attacchi continueranno finché continuerà il coinvolgimento britannico in Irlanda”), l’Irlanda nel Nord trema. La polizia ha arrestato due persone in relazione con l’agguato: si tratta di un 18enne e di un uomo di 37 anni, ma non è ancora chiara la rilevanza di questi due arresti. “È stato un attacco premeditato – ha detto Sir Hugh Orde, capo della polizia dell’Ulster – daremo la caccia ai responsabili fino ai confini del mondo. Faremo giustizia e permetteremo al processo di pace di continuare”.
Il secondo gruppo paramilitare repubblicano è entrato in scena con un omicidio pesante e con l’obiettivo politico di provocare la reazione inglese nella provincia. Riportare le forze speciali, attendere l’errore sui civili cattolici, ripristinare la visibilità militare sulla strada della provincia ed emarginare lo Sinn Fein di Gerry Adams. Quattro tappe clinicamente progettate a tavolino con l’incognita della reazione lealista; ma questa non farebbe altro che velocizzare questa transizione.
cira, continuity ira - not a bullet not a ounceLe teste di cuoio inglesi son già sul trampolino di lancio: chieste a gran voce dagli unionisti subito accontentati.
In mezzo a una crisi econo­mica mondiale, con effetti molto simili alle condizioni sociali del 1970 e che hanno visto la nascita dei Provisional Ira, Oghaigh na hEireann (lra) spara. Compatta, nonostante le sigle prima della parola Ira che de­vono rendere i gruppi diversi tra loro ma non il fine e forse neppure i mezzi. Real, Continuity, ancora Inla ed Eirigi: sono soprattutto il malessere in casa Adams e figli della difficoltà dello Sinn Fein ad autoproclamarsi come l’unico portavoce del movimento repubblicano irlandese. La leadership traballa. “Lo Sinn Fein ci ha portato esattamente dove voleva l’establishment britannico. Le spie hanno funzionato”, dicono gli scontenti a West Belfast, la Stalingrado repubblicana nelle sei contee. Ha ragione la parlamentare cattolica e socialdemocratica (Sdlp), Dolores Kelly, quando ieri a caldo dopo l’assassinio ha detto: “Siamo sull’orlo dell’abisso. Lo vediamo e lo sentiamo”. Lo conoscono bene i nordirlandesi quell’abisso. Acque recenti di una ferita mai rimar­ginata. “È un triste giorno per tutta la comunità ” ha commentato ieri il capo della polizia Sir Orde, che era accompagnato sulle scale di Stormont dal numero due dello Sinn Fein, e vice- primo ministro a Stormont, Martin McGuinness. E la voragine repubblicana si a­pre ancora. “Sono dei traditori dell’isola irlandese, non meritano di vivere” ha ag­giunto. Traditori che non meritano di vivere: adesso anche lo spettro della faida sembra più vicino che mai.
Il premier britannico Gordon Brown ha ripetuto, come dopo l’attacco mortale di sabato notte, che “non ci sarà un ritor­no al passato”. “Si tratta – ha aggiunto – di assassini che cercano di snaturare, di far dera­gliare e di distruggere il processo politico che funziona per la gente dell’Irlanda del Nord. Non permetteremo mai agli assassini di distruggere o di minare il processo politico”. “Sono disgustato dai tentativi dei terroristi di destabilizzare l’Irlanda del Nord”, gli ha fatto eco il primo ministro del governo locale dell’Ulster, il protestante unionista Peter Robinson.
Dall’altro Parlamento, invece, a Dublino, commentando l’omicidio, il primo ministro irlandese Brian Cowen ribadisce che “è un attacco alla democrazia”. Carroll è il primo agente morto per mano repubblicana da quando la Psni (Police Service of Northern Ireland) ha preso nello scorso 2001 l’eredità della Royal Ulster Constabulary (Ruc) in virtù delle riforme siglate dal trattato di pace. Gli ultimi poliziotti a cadere sotto il fuoco dell’Ira erano stati Roland John Graham e David Andrew Johnston, uccisi a Lurgan con le stesse modalità dell’agguato nella vicina Craigavon. Un anno dopo, durante i feroci scontri tra i lealisti della Loyalist Volunteer Force e polizia a Portadown, moriva l’agente Frank O’Reilly a causa di una bomba.
Il primo ministro del governo locale Peter Robinson: “Sono disgustato dai tentativi di destabilizzazione”

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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2 Comments

  1. Beh, però eirigi non lo metterei sullo stesso piano di cira, rira e inla. non è un gruppo armato, è un movimento politico al 100% e non dispone di armi.

  2. E’ comunque un movimento che si oppone alla politica di Adams e McGuinness e che “pesca” nel bacino utenza degli shinner.
    Eirigi un gruppo relativamente nuovo ed in forte crescita numerica.

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