Distretto Nord

Conferenza del TUV: Non tornate a Stormont, dice il Brexiteer Ben Habib agli unionisti

L'ex eurodeputato del Brexit Party Ben Habib ha ricevuto una calda accoglienza quando ha parlato al raduno del Traditional Unionist Voice a Cookstown

 

Habib ha spiegato come si è interessato all’Irlanda del Nord, dopo essere stato invitato per la prima volta nella provincia dalla vittima dell’IRA Aileen Quinton prima del Protocollo NI. Habib ha dichiarato: “Michel Barnier ha ripetuto più volte che il prezzo della Brexit sarebbe stato l’Irlanda del Nord e ci ha dato una sorta di scelta binaria: o rinunciate alla Brexit o rinunciate all’Irlanda del Nord e noi faremo in modo che sia l’una o l’altra cosa. Quindi molto presto mi è stato chiaro che dovevamo combattere il protocollo”. Ha detto che “l’establishment aveva già deciso e accettato che il prezzo della Brexit fosse l’Irlanda del Nord ed era pronto a gettare l’Irlanda del Nord sotto un autobus. Se non fosse stato per persone come voi, Jim [Allister], Willie [Ross] e altri unionisti, l’avrebbero già fatto. È solo perché abbiamo combattuto la battaglia che stiamo combattendo che li abbiamo tenuti a bada. Ma c’è ancora molto, molto da fare. Non abbiamo sconfitto il protocollo, contrariamente all’impressione che Rishi Sunak vorrebbe darvi”. Tra gli applausi del pubblico, Habib ha continuato: “Il Windsor Framework più lo guardo, all’inizio pensavo fosse solo un’altra forma di protocollo, ora mi rendo conto che è peggio del protocollo. Il motivo per cui è peggiore del protocollo è che incorpora le leggi dell’UE nell’Irlanda del Nord. Non c’è modo di tornare indietro rispetto alle leggi esistenti”. Habib ha aggiunto: “Così, quando è stato rivelato il Windsor Framework, ho pensato: “Accidenti, dovrò tornare a fare politica in prima linea?””. Tra gli applausi, Habib ha affermato che “è fondamentale che Stormont non venga ripristinato se il confine con il Mare d’Irlanda deve essere attuato, lasciando che l’ignominia di ciò spetti ai ministri del governo britannico. Lasciamo che lo facciano sopra le teste dei cittadini di questa provincia, ma non diventiamo in qualche modo complici riformando Stormont”. Ha detto che l’unionismo vive “in una mentalità d’assedio, perché la vostra stessa esistenza è perennemente minacciata”, ma “l’unionismo deve espandersi dall’Irlanda del Nord. Deve essere integrazionista, deve arrivare a Londra e vendere le sue politiche”.

 

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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