Distretto Nord

Gerry Adams in appello contro le condanne per evasione da Long Kesh del ’73 e 1974

La Corte Suprema del Regno Unito ha ascoltato la tesi di Gerry Adams di ribaltare le condanne per aver tentato due volte di fuggire dalla prigione negli anni ’70.

Ai giudici è stato detto che avrebbero dovuto essere annullate in quanto vi era un difetto legale nell’ordine per il suo internamento senza processo e che la sua detenzione era stata illegale.

Il tribunale emetterà la sentenza in un secondo momento.

L’anno scorso, il deus ex machina dello Sinn Fein,  ha perso il suo caso presso la Corte d’appello di Belfast.

Adams tentò di fuggire dalla prigione di Maze, noto anche come campo di internamento di Long Kesh, la vigilia di Natale del 1973 e di nuovo nel luglio 1974.

In seguito fu condannato a un totale di quattro anni e mezzo.

Gli avvocati di Adams, che oggi ha 71 anni, sostengono che, poiché l’ordine di custodia provvisoria (ICO) usato per l’arresto non era autorizzato dall’allora segretario di stato per l’Irlanda del Nord, Willie Whitelaw, dunque la sua detenzione era illegale.

Aprendo il caso di Adams alla Corte suprema di Londra martedì, il senior barrister, Sean Doran, ha dichiarato che l’appello del suo cliente è stato “spinto dall’ottenimento di materiali secondo la regola dei 30 anni”, in base al quale i documenti del governo sono resi pubblici.

Doran ha affermato che tali documenti rivelano che vi è stato “un considerevole dibattito tra l’Ufficio dell’Irlanda del Nord (NIO) e il Ministero degli Interni” sul fatto che Adams sia stato effettivamente detenuto legalmente.

Ha aggiunto che un parere legale richiesto dai pubblici ministeri dell’Irlanda del Nord prima del processo del sig. Adams ha concluso che un ICO doveva essere considerato personalmente dal segretario di stato per considerarsi valido.

McGleenan ha affermato che il potere di creare ICO è stato progettato “per far fronte a una situazione di emergenza civile”.

Ha aggiunto: “Sarebbe stato impraticabile o addirittura impossibile per il segretario di Stato prendere in considerazione personale ogni richiesta per la creazione di un ICO.” Nelle osservazioni scritte, il magistrato, Tony McGleenan, in rappresentanza del direttore delle procure pubbliche per l’Irlanda del Nord, ha sostenuto che il ministro che ha firmato l’ICO “aveva il potere di farlo”.

 

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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