Distretto Nord

Gerry Kelly nei guai per aver tolto le ganasce alla macchina

Il parlamentare dello Sinn Féin Gerry Kelly si è detto pentito di aver rimosso una ganascia che bloccava la sua vettura con un tronchese in quella che ha descritto come “una decisione presa su due piedi”.

Il video che riprende il parlamentare di North Belfast mentre taglia le catene che bloccano la vettura parcheggiata all’esterno di una palestra nel centro di Belfast è diventato virale nel fine settimana. Kelly, portavoce dello Sinn Féin per la gestione dell’ordine pubblico e la polizia, ha parlato ieri dell’accaduto, rivelando il suo pentimento e di aver contattato l’azienda che gli aveva bloccato l’automobile.

Ha anche detto di aver pagato la multa.

Venerdì mattina Gerry Kelly aveva parcheggiato in uno spazio giallo in Exchange Street, prima di recarsi in una vicina palestra.

Sull’asfalto era scritto “Non parcheggiare” mentre cartelli sul muro di fronte avvertivano di lasciare lo spazio libero per gli aventi diritto.

Altri cartelli indicavano che in quella zona venivano bloccate con le ganasce le vettura in sosta vietata.

Kelly è stato ascoltato dalla PSNI per presunto danneggiamento.

Su Twitter ha detto che l’incontro con gli ufficiali di polizia si è svolto “su base volontaria”.

Ha anche chiarito che questa era la prima volta che rimuoveva una ganascia dalla vettura.

“Non l’ho mai fatto prima. La gente pensa che io viaggi con le tronchesi nel baule dell’auto – per essere chiari è la prima volta che l’ho fatto e non lo farò più” ha aggiunto.

Gerry Kelly ha detto di aver contattato la società – Parking and Enforcement Agency (PEA) -, di aver pagato la multa e di considerare conclusa la faccenda.

Tuttavia la PSNI ha comunicato l’intenzione di trasmettere la documentazione al Public Prosecution Service (PPS), la Procura Generale.

Sarà poi compito del procuratore decidere se portare in tribunale Gerry Kelly oppure no.

Un portavoce della PSNI ha detto: “La polizia può confermare che un uomo di 64 anni ha accettato di parlare con gli ufficiali alla stazione di Musgrave il 4 febbraio 2018, per il presunto reato di danneggiamento.

“Le indagini sono in corso e un rapporto sarà inviato al Public Prosecution Service per avere il loro parere”.

Un portavoce di Parking and Enforcement Agency ha detto che non rilasceranno ulteriori commenti, ma ha aggiunto che è “molto raro” veder rimuovere le ganasce in quel modo.

Nella sua dichiarazione Gerry Kelly ha fornito ulteriori dettagli su quanto accaduto, spiegando che stava uscendo dalla palestra poco dopo le 8 della mattina di venerdì per recarsi a Stormont per prendere parte ai colloqui.

“Ho visto che la mia auto era stata bloccata” ha dichiarato.

“Ho telefonato al numero indicato e l’unica risposta che ho sentito era la musica registrata.

“Allora ho cercato di avere un altro numero dell’azienda.

“Ho chiamato immediatamente tale numero e ho scoperto che non era più utilizzato.

“Ero sotto pressione perché dovevo andare agli incontri politici.

“Mi sono ricordato che in palestra c’erano delle tronchesi e sono tornato a prenderle in prestito.

“Fatemi dire che il personale della palestra non era a conoscenza del motivo per cui avevo preso le tronchesi.

“Quindi ho rimosso la ganascia.

“Ho preso la decisione su due piedi e adesso sono pentito.

“In seguito ho contattato la società e pagato la multa. La questione è stata così risolta”.

Kelly è stato aspramente criticato dagli altri politici per quanto avvenuto.

Il numero due del DUP Nigel Dodds ha chiesto se la dirigenza dello Sinn Féin intenderà fare qualcosa contro Gerry Kelly.

“Gerry Adams, Mary Lou McDonald o Michelle O’Neill faranno qualcosa quando il loro portavoce sulla polizia agisce in questo modo?” ha domandato.

Jim Allister, leader del TUV, ha chiesto a Kelly di dimettersi e, nel frattempo, “controllerà” se ci sono gli estremi per presentare una denuncia al Commissario per gli Standard di Stormont.

Anche il parlamentare dell’UUP Roy Beggs chiede a Kelly di rinunciare al mandato, accusando il politico dello Sinn Féin di “mostrare disprezzo per la proprietà privata”.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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