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“I, Dolours” la storia di una donna dell’IRA

di Suzanne Breen

“I, Dolours” inizia a raccontare la storia dal 1999, con Dolours Price nella sua cucina della bella casa di Malahide intenta ad ascoltare le ultime notizie sul ritrovamento di uno dei corpi dei “Disappeared”.

Chi non ha familiarità con i Troubles, il conflitto nordirlandese, farà fatica a collegare questa donna del ceto medio abitante in un luogo rispettabile della Contea di Dublino con alcuni dei più sconvolgenti omicidi della campagna dell’Irish Republican Army (IRA).

Ma nei successivi 82 minuti, lo spettatore viene portato a West Belfast, dove Dolours è cresciuta nell’ortodossia repubblicana, ed in Inghilterra, dove si recò a compiere un attentato con l’esplosivo e dove in seguito iniziò un lungo sciopero della fame in prigione.

Di tutti i film realizzati sull’IRA negli ultimi anni, questo è certamente il più potente, onesto e inquietante.

I miti romantici del movimento repubblicano sono contrastati dalla selvaggia realtà di una campagna che provocò enormi sofferenze sia fuori che dentro le proprie fila.

Il regista Maurice Sweeney alterna l’intervista videoregistrata rilasciata da Dolours Price al giornalista Ed Moloney con drammatiche ricostruzioni della sua vita nell’IRA.

Ho incontrato Dolours Price molte volte e, sebbene l’attrice Lorna Larkin non abbia l’accento corretto, interpreta perfettamente l’essenza, che è tutta negli occhi.

Dolours emerge come una donna articolata, intelligente e affascinante che sta dicendo la verità quando afferma che Gerry Adams era l’Officer Commanding (Ufficiale in Comando, ndt) della Belfast Brigade dell’IRA incaricato a mandarla in missione ad uccidere. Tuttavia sono in mostra anche le sfumature dell’autoassolvimento e dell’egoismo. Lei sembra una donna che preferisce la stima e la compagnia degli uomini.

Quando parla di portare presunti informatori attraverso il confine fino alla loro morte, è sconcertante che Dolours Price esprima scarsa simpatia per Jean McConville – anzi la definisce “molto arrogante”.

Afferma che durante il viaggio, Jean McConville, che non conosceva il destino che la attendeva, disse: “Sapevo che quei b******i di Provos non avrebbero avuto il fottuto coraggio di spararmi”. Non c’è empatia con una donna della classe lavoratrice che lotta per allevare 10 bambini. Eppure, il cuore di Price va a Joe Lynskey, un uomo dell’IRA che ha avuto una relazione con la moglie di un compagno e ha cercato di farlo assassinare definendolo un informatore degli inglesi.

Era “un uomo davvero gentile”, dice, e sperava che avesse provato a saltar fuori dall’auto e fuggire.

L’immagine ricreata di McConville che attraversa una spiaggia in pantofole rosse fino alla sua morte, e quella di Lynskey seduto nell’auto di Price con la sua borsa per la notte sulle ginocchia, sono agghiaccianti e strazianti.

Il padre di Dolours Price, Albert, era un uomo dell’IRA degli anni ’40 che andò a bombardare l’Inghilterra. In seguito disse alle sue figlie: “Li ho fatti saltare in aria prima di voi. Ma io non mi sono fatto beccare”.

Racconta come da bambina non ascoltasse “Cappuccetto rosso” e altre fiabe, ma piuttosto storie repubblicane che amava.

Anche la famiglia di sua madre era fermamente repubblicana. Non fu “Per Dio e l’Irlanda”, dice la Price, l’Irlanda arrivava molto prima di Dio.

La zia Bridie perse le mani e la vista in un incidente mentre maneggiava esplosivi dell’IRA quando aveva 25 anni. La casa andò in pezzi ma era “il risveglio in un corpo vivente”.

Dolours ricorda che da bambina doveva tenere una sigaretta alla bocca della zia perché fumasse: “Odiavo il lavoro ma l’ho fatto perché era Bridie”. Un giorno vide le lacrime scorrere sulla guancia di Bridie e chiese a sua madre come potesse piangere la zia se non aveva gli occhi.

Dolours Price si unì all’IRA insieme a sua sorella Marian dopo che i manifestanti per i diritti civili furono selvaggiamente picchiati e allontanati dalle strade. Disse alla dirigenza del gruppo repubblicano: “Non voglio fare l’infermierina, io voglio combattere”. Ricorda anche le rapine in banca insieme a Marian, vestite da suore.

Quando andarono a bombardare l’Old Bailey nel 1973, Dolours sottolinea quanto seriamente le donne presero l’operazione dell’IRA mentre alcuni dei volontari maschi venivano portati via completamente da ubriachi.

La sua esperienza di arresto e imprigionamento in Inghilterra è raccontata in tutto il suo crudo orrore. Essere costretti a camminare nudi di fronte agli ufficiali della polizia e alimentata forzatamente per 180 giorni durante lo sciopero della fame. Da bambina vedeva degli oggetti fatti dai prigionieri e pensava che il carcere fosse un posto esotico. Questa visione venne rapidamente distrutta. Le sorelle divennero la terza generazione di donne imprigionate nella loro famiglia.

Durante la sua prima visita alle figlie, sua madre ammise che i suoi 14 giorni di carcere furonono “come 14 anni” ma disse a Dolours: “Niente lacrime, non davanti a queste persone”.

Estradata nel carcere di Armagh, Dolours Price soffrì di anoressia a causa dello sciopero della fame e del regime di alimentazione forzata. Le sue condizioni psicologiche peggiorarono e le sue convinzioni politiche furono scosse.

Ma il repubblicanesimo era nel suo DNA. Dolours Price soffrì quando la dirigenza dell’IRA nel 1994 dichiarò il cessate-il-fuoco, senza alcun segno di un ritiro delle forze britanniche.

Si scagliò contro il processo di pace, accusando la leadership dello Sinn Féin di svendersi. “Non mi sarei persa una buona colazione per tutto ciò che ha ottenuto lo Sinn Fein”, dichiarò. Accusò il partito di “passare sopra i cadaveri” solo per ottenere il potere. Questo film renderà la visione molto scomoda per coloro che furono nelle file dei Provisional IRA e affermano che valse la pena fare la guerra.

Il trailer ufficiale del film

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René Querin

Di professione grafico e web designer, sono appassionato di trekking e innamorato dell'Irlanda e della sua storia. Insieme ad Andrea Varacalli ho creato e gestisco Les Enfants Terribles.

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