Distretto Nord

Il giovane repubblicano che si rifiutò di riconoscere le corti britanniche ha iniziato lo sciopero della fame nel carcere di Hydebank per essere trasferito alla Roe 4 dell’IRA a Maghaberry

Su Emmett McSheffrey l'accusa di aver partecipato al riot di Creggan nella notte in cui fu uccisa Lyra McKee

Il giovane diciannovenne repubblicano Emmett McSheffrey è entrato in sciopero della fame nel carcere minorile di Hydebank a South Belfast perché vuole essere trasferito nei blocchi repubblicani della prigione di Maghaberry. Dopo essersi distinto per aver rifiutato di riconoscere per ben due volte la corte distrettuale e poi l’Alta Corte (che dispone sentenze superiori ai 18 mesi di reclusione) dichiarandosi come un repubblicano irlandese trattenuto nei tribunali delle forze di occupazione britanniche, era stato trasferito in isolamento per 24 ore al giorno nelle celle di punizione della casa circondariale per crimini generali dove sono  anche reclusi molti elementi ostili provenienti dalla comunità lealista. Come risposta, Emmett sta rifiutando il cibo dallo scorso 22 di luglio e sarebbe sottoposto a continue pressioni tattiche di matrice psicologica da parte dei servizi (MI5) e dei secondini. Vuole essere immediatamente trasferito alla Roe 4 di Maghaberry dove la leadership della NIRA, New IRA, ha il pieno controllo dell’ala penitenziaria. Tuttavia, la governance di Maghaberry sta rifiutando il trasferimento del giovane. “La nostra posizione è chiara – spiegano dagli ambienti della formazione – Emmett deve essere portato nella Roe 4 perche’ non può essere detenuto con un gruppo di criminali comuni”. Il ragazzo, che proviene da una nota famiglia repubblicana di Derry, è accusato di aver partecipato ai disordini nella notte della morte di Lyra McKee nel distretto di Creggan. “La Roe house è dove vuole andare e dove appartiene – come prigioniero politico repubblicano – e dove avrà l’intero supporto dell’IRA e di Saoradh”.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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