L’ex soldato britannico, ex membro del Reggimento Paracadutisti, accusato della morte di due persone durante il Bloody Sunday del 30 gennaio 1972, non sarà in aula per la prima udienza del processo.
Tredici persone furono uccise – un’altra morirà in seguito – e altre quindici rimasero ferite dopo che i soldati aprirono il fuoco nel quartiere di Bogside contro i partecipanti alla marcia per i diritti civili indetta dalla NICRA.
Il Soldato F è accusato dell’assassinio di James Wray e William McKinney oltre che di quattro tentati omicidi.
È emerso recentemente che il veterano non si recherà in tribunale a Derry la prossima settimana per la prima udienza.
Sarà invece rappresentato dalla sua squadra di avvocati.
Il Procuratore Generale (Public Prosecution Service, PPS) nordirlandese aveva annunciato a marzo l’intenzione di portare in tribunale le accuse contro il Soldato F.
I parenti delle vittime del Bloody Sunday questa settimana hanno ricevuto delle comunicazioni in cui venivano informati degli sviluppi.
Il Derry Journal ha riportato che, nella lettera, è stato annunciato alle famiglie che il caso non procederà con l’udienza di accertamento il prossimo 18 settembre e, per questo fatto, l’imputato non parteciperà di persona.
L’audizione dovrebbe essere breve e riguardare la programmazione del calendario di udienze del processo.
Una lunga indagine durata 12 anni e condotta da Lord Saville stabilì che tutte le vittime del Bloody Sunday erano innocenti e non rappresentavano alcuna minaccia.
L’inchiesta fu avviata nel 1998 e si è conclusa nel 2010. È stata l’inchiesta di più lunga e costosa nella storia legale del Regno Unito, con una spesa di circa 200 milioni di sterline.
