Distretto Nord

Ivan Cooper, leader dei movimenti per i diritti civili in Nord Irlanda, è morto a 75 anni

Ivan Cooper, uno dei fondatori del movimento per i diritti civili nel Nord Irlanda è morto questa mattina in ospedale dopo una lunga malattia.

Fu in prima fila nelle marcia che percorrevano Derry alla fine degli anni Sessanta e tra gli organizzatori della marcia della Northern Ireland Civil Rights Association che il 30 gennaio 1972 attraversò il quartiere del Bogside e divenne nota in ogni angolo del mondo come “Bloody Sunday”.

Ivan Cooper fu uno dei pochi protestanti coinvolti nel movimento per i diritti civili, per ottenere l’uguaglianza della popolazione delle Sei Contee, indipendentemente dal loro background culturale e civile.

L’anno scorso il presidente irlandese Michael D Higgins lo insignì di un premio speciale per il suo ruolo nei diritti civili nel corso di un evento di commemorazione del cinquantesimo anniversario della marcia di Duke Street del 1968.

Michael D Higgins e Ivan Cooper

Cooper fu eletto parlamentare a Westminster e contribuì alla nascita dello SDLP.

John Hume, ex numero uno dello SDLP e grande amico di Ivan Cooper, lo ha descritto come “l’incarnazione del movimento non violento e non settario per il cambiamento che è stata la campagna per i diritti civili”.

Lui e la moglie Pat hanno inviato le loro condoglianze a Frances Cooper e alle due figlie.

“Ivan Cooper è nato per rompere gli schemi”, ha detto l’attuale numero uno dello SDLP Colum Eastwood.

“Fu la rappresentazione delle contrastanti tradizioni di quest’isola. Un protestante della classe operaia che vedeva l’ingiustizia e la diseguaglianza prendere piede nelle comunità cattoliche e protestanti e quindi dedicò l’intera sua vita a combatterle.

“Come leader storico del movimento per i diritti civili, ha contribuito in maniera importante a portare pace ed eguaglianza sull’isola” ha proseguito Eastwood.

“Organizzando le marce di protesta a Derry per il diritto alla casa, il diritto al lavoro e il diritto di voto, Ivan si è spesso messo in pericolo per assicurare la giustizia alle persone di qualunque comunità.

“E in molte occasioni ciò lo portava a subire denigrazione e violenza per le sue convinzioni, ma non si è mai fatto fermare”.

Ma il suo impegno non riguardò solamente i diritti civili nel Nord, ma ebbe un ruolo cruciale anche nel percorso lungo e tortuoso del processo di pace.

“Insieme al suo grande amico John Hume ha aiutato a percorrere il sentiero che ha portato all’Accordo del Venerdì Santo.

“Chiunque ha conosciuto Ivan sa che la sua passione altruista per la giustizia ha continuato ad ardergli dentro fino alla fine dei suoi giorni. La sua incrollabile convinzione che le persone in questa isola avrebbero dovuto riunirsi per combattere per ideali comuni e nel loro comune interesse è una lezione per tutti noi. Soprattutto oggi che affrontiamo una divisione politica.

“Un uomo dai forti contrasti, dall’intelligenza acuta e, bisogna dirlo, dalla lingua tagliente, che si erge come un gigante nella storia di quest’isola e detiene un posto speciale nei cuori dei membri del SDLP”.

Anche la parlamentare dello Sinn Féin Elisha McCallion ha espresso le condoglianze alla famiglia.

“Ivan Cooper, insieme ad altri, ha ricoperto un ruolo importante nella campagna per i diritti civili alla fine degli anni Sessanta e nei primi anni Settanta”, ha affermato.

“Si alzò in piedi insieme ad altre persone e sfidarono un sistema ingiusto di apartheid e discriminazione”.

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René Querin

Di professione grafico e web designer, sono appassionato di trekking e innamorato dell'Irlanda e della sua storia. Insieme ad Andrea Varacalli ho creato e gestisco Les Enfants Terribles.

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