Un uomo accusato in relazione all’operazione guidata dall’MI5 contro la New IRA è stato trasferito dall’ala repubblicana della prigione di Maghaberry dopo aver detto in tribunale che la “lotta armata” è “controproducente” e “non necessaria”.
Joe Barr ha fatto le sue osservazioni lunedì, nel corso di un’udienza per il rilascio con la condizionale presso l’Alta Corte a Belfast. Tuttavia il rilascio è stata rifiutato.
Resta inteso che a Joe Barr è stato detto che non sarebbe rimasto a Roe House, l’ala della prigione di massima sicurezza di Maghaberry in cui sono detenuti i repubblicani.
Ciarán Shiels, avvocato di Madden e Finucane Solicitors, ieri sera ha detto che il suo cliente è stato avvicinato da un altro prigioniero che gli ha detto di andarsene.
Resta inteso che da allora è stato trasferito in un’altra area della prigione.
Non si ritiene che siano state fatte minacce contro l’ex membro dell’esecutivo nazionale di Saoradh e Shiels ha affermato che il suo cliente ha descritto lo scambio con l’altro prigioniero come “cordiale”.
Quando gli è stato chiesto della “lotta armata” durante l’udienza per il rilascio, Barr ha risposto: “La mia posizione ora è che sarebbe controproducente e inutile per le persone che vogliono un’Irlanda unita”.
L’avvocato Shiels ha detto che oggi verrà presentata una nuova domanda di rilascio con la condizionale.
“Il motivo della domanda sarà che c’è un cambiamento sostanziale delle circostanze, in quanto ogni ipotetica accusa di commettere ulteriori reati in caso di rilascio diventa molto vaga, alla luce del fatto che il signor Barr ha reciso tutti i legami con Saoradh”, ha detto.
Due dei suoi co-imputati, Paddy McDaid e Issam Bassalat, sono stati rilasciati su cauzione nelle ultime settimane.
Barr e altri nove furono arrestati nell’agosto 2020 nell’ambito dell’operazione Arbacia.
McDaid è stato rilasciato con la condizionale il mese scorso quando ha detto a un tribunale di non “sostenere la violenza”.
Al dottor Bassalat è stata concessa la libertà con la condizionale, la scorsa settimana, dopo aver subito un secondo attacco di cuore in prigione nel corso dei suoi 15 mesi di detenzione.
