Distretto Nord

La ‘Nuova IRA’ dice di aver sparato a un uomo in Tyrone

I repubblicani hanno rivendicato la responsabilità di aver sparato a un adolescente nella contea di Tyrone

Liam McElhinney (19 anni) è stato picchiato con una mazza da baseball e colpito alla gamba nella zona di Springhill Park a Strabane mercoledì scorso. La vittima, che stava visitando la casa di sua nonna in quel momento, è stata portata in ospedale per le cure. La PSNI ha detto che due uomini a volto coperto sono entrati nella casa armati di pistole e di una mazza da baseball prima che la vittima fosse attaccata.

In una dichiarazione, la Brigata West Tyrone dell’IRA ieri sera ha detto di aver sparato all’adolescente.

L’organizzazione, che a volte viene indicata come la New IRA, ha anche minacciato di “continuare ad agire”.

Il quotidiano The Irish News sa che è stata usata una pistola 9mm per sparare al giovane.

Mentre la Nuova IRA è stata attiva a Strabane in passato, si ritiene che l’attacco in stile punitivo della scorsa settimana sia stato il primo nella città in diversi anni.

Resta inteso che il gruppo repubblicano si è recentemente riorganizzato nell’area del West Tyrone.

La nonna della vittima, Jessie Powell, ha poi detto che la sua famiglia è rimasta traumatizzata.

“Ora vivremo nella paura ogni notte”, ha detto alla BBC.

Ha anche detto che gli aggressori hanno puntato una pistola in faccia al fratello undicenne della vittima, un’affermazione che i repubblicani hanno negato.

Il membro del SDLP nel Policing Board, Dolores Kelly (nella foto), ha condannato la sparatoria, che ha descritto come “sconsiderata”.

“C’è solo un’agenzia per l’applicazione della legge ed è la PSNI”, ha detto.

“È barbaro, è crudele e ha causato a questo giovane un danno fisico e psicologico che lo accompagnerà per il resto della sua vita”.

La signora Kelly ha aggiunto che quelli dietro l’attacco sono “violatori dei diritti umani”.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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