Distretto Nord

Michelle O’Neill: il DUP vive “in un mondo di fiaba”

La vice presidente dello Sinn Féin Michelle O’Neil ha detto che sulla Brexit il DUP “vive in un mondo di fiaba”.

Il commento di O’Neill giunge dopo la sconfitta della premier britannica Theresa May nella Casa dei Comuni sulla votazione per l’accordo sulla Brexit.

Il DUP ha votato contro l’accordo proposto da Theresa May per le preoccupazioni riguardanti il backstop, che dovrebbe prevenire l’istituzione di un confine armato in Irlanda.

Nonostante il voto contrario, il DUP ha appoggiato il primo ministro nel voto di fiducia richiesto dal leader dell’opposizione Jeremy Corbin contro il governo dei Conservatori.

La leader del Democratic Unionist Party, Arlene Foster, ha ripetutamente pressato Theresa May a tornare davanti ai leader europei e rinegoziare un “accordo migliore”.

Tuttavia il ministro degli esteri irlandese Simon Coveney ha detto che i leader dell’Unione Europea “non sono dell’umore adatto” per negoziare un nuovo accordo per l’uscita del Regno Unito dall’Europa.

“Non credo che l’Europa sia dell’umore giusto per cambiare l’Accordo di Ritiro in maniera significativa” ha affermato il Tanaiste.

“Non sappiamo neppure quale sia la richiesta, dobbiamo aspettare e vedere cosa domanderanno.

“Chi ha respinto il backstop non ha soluzioni alternative in termini di riassicurazione (sul confine”.

Scrivendo su Twitter Michelle O’Neill, Sinn Féin, ha comunicato che il DUP “sta perdendo la sua corsa”.

“È chiaro che il DUP vive in un mondo di fiaba, pensando che ci possa essere un accordo senza backstop” ha proseguito la parlamentare per Mid Ulster.

“Sono felici di sacrificare gli interessi degli imprenditori e della popolazione del Nord per ottenere la loro hard Brexit – come al solito il DUP sta perdendo la sua corsa”.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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