Distretto Nord

‘Non c’è stata la minima provocazione’ – Fulvio Grimaldi sulla Bloody Sunday

50° Anniversario della Domenica di Sangue di Derry

Questo pezzo è tratto da: ‘Massacre at Derry’, prodotto dal Movimento irlandese per i diritti civili dopo la Bloody Sunday. Nel 1998 la Guildhall Press ha pubblicato “Blood in the Street” di Grimaldi. L’opuscolo del Movimento per i Diritti Civili ‘Massacro a Derry’, ha una serie di resoconti di prima mano degli eventi della Bloody Sunday. Questa sezione era intitolata “Quello che vide Fulvio Grimaldi”. Lunedì 31 gennaio, il signor Fulvio Grimaldi, un giornalista fotografico italiano a Derry per riportare la marcia, ha descritto in un’intervista a Radio Eireann ciò che ha visto: “È stato il più incredibile. Ho viaggiato in molti paesi, ho visto molte guerre civili e rivoluzioni e guerre, non ho mai visto un omicidio così a sangue freddo, organizzato, disciplinato, pianificato”. Ha detto: “Ero in prima linea, mentre la marcia si avvicinava alla barricata eretta dai militari in William Street. Ci sono stati alcuni scambi, alcuni lanci di pietre, non molto pesanti, e dopo, circa tre o quattro minuti, l’esercito è salito con questo cannone ad acqua e ha spruzzato tutta la folla con acqua colorata. Poi la folla si è dispersa. Successivamente, è tornata e ha lanciato altre pietre: niente come ho visto in altri luoghi dell’Irlanda del Nord, niente di veramente pesante. Dopo di che il gas è stato usato massicciamente dall’esercito, e la folla si è dispersa verso il luogo dell’incontro, che era al Free Derry Corner. Mentre la folla si allontanava, direi circa un paio di migliaia di persone – completamente pacifiche perché erano state inzuppate di gas e non riuscivano quasi a respirare, e molti stavano male – improvvisamente nell’area dietro Free Derry Corner – Rossville flats, credo si chiami, la grande piazza di fronte a quegli appartamenti – l’esercito, i paracadutisti, si spostarono su Saracens. E altri paracadutisti seguirono a piedi, e saltarono fuori. La gente pensava che sarebbe stata data loro un’altra dose di gas e si sparpagliò molto in fretta e fuggì davvero verso Free Derry Corner. L’esercito saltò fuori e cominciarono a sparare in tutte le direzioni. Ho fatto foto di questo, ho fatto registrazioni di questo, e non c’è alcun dubbio che non c’era la minima provocazione. Non c’era stato un solo colpo sparato contro di loro. Non c’era stata una sola bomba a chiodi lanciata contro di loro. Sono semplicemente saltati fuori e, con incredibile furia omicida, hanno sparato sulla folla in fuga”. Al signor Grimaldi fu chiesto se in qualche momento, prima che i paracadutisti sparassero, ci fossero stati spari dalla cima di Rossville e rispose: “Sono assolutamente certo, ed è provato dal nastro, che registra tutto il seguito degli eventi. Assolutamente nessuno sparo, nemmeno una bomba a chiodo, niente di niente. Quella folla si stava disperdendo”. Gli fu chiesto, in considerazione del fatto che l’esercito sosteneva che avevano sparato dei cecchini in cima agli appartamenti, se avesse visto dei morti e dei feriti al di fuori delle strade. Grimaldi continuò dicendo: “Lasciate che vi dica cosa ho visto. Ora, erano solo in strada e nelle piazze. Ho visto un uomo e suo figlio attraversare la strada, cercando di mettersi in salvo, con le mani sulla testa. Sono stati colpiti a morte. L’uomo è stato colpito a morte. Il figlio, credo, stava morendo. Ho visto un giovane che era stato ferito, accovacciato contro il muro. Gridava ‘non sparate, non sparate’. Un paracadutista si è avvicinato e gli ha sparato da circa un metro. Ho visto un ragazzo di 15 anni che proteggeva la sua ragazza contro il muro e che poi cercava di salvarla uscendo con un fazzoletto e con l’altra mano sul suo cappello. Un paracadutista si è avvicinato, gli ha sparato da circa un metro nello stomaco e ha sparato alla ragazza nel braccio. Ho visto un prete avvicinarsi a un ragazzo caduto in mezzo alla piazza, cercando di aiutarlo, dargli l’estrema unzione forse, e l’esercito – ho visto un paracadutista inginocchiarsi e prendere la mira su di lui e sparargli, e il prete se l’è cavata stendendosi a pancia in giù. Ho visto un mio collega francese che, gridando ‘press, press’ e alzando in alto le braccia, è andato nel mezzo per dare aiuto a un caduto e ho visto di nuovo dei paracadutisti inginocchiarsi e mirare a lui, e solo con un fantastico salto acrobatico che ha fatto è riuscito a scappare. Io stesso sono stato colpito cinque volte. A un certo punto mi ero riparato dietro una finestra. Mi sono avvicinato alla finestra per fare delle foto. Cinque proiettili sono passati immediatamente attraverso la finestra, e non so come abbiano fatto a mancarmi”. Al signor Grimaldi fu chiesto quale fosse lo stato d’animo della gente nel Bogside mentre questo accadeva. Il giornalista italiano rispose: “Era panico, era pura disperazione, era frustrazione. Ho visto gente piangere, vecchi che piangevano, ragazzi giovani che avevano perso i loro amici di 14, 13 e 15 anni, che piangevano e non capivano. C’era stupore. C’era smarrimento, c’era rabbia e frustrazione”.

 

Let

Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

Related Articles

Close