Distretto Nord

Scritte politico-settarie sulla casa del candidato dell’Aontú di Newry

L'acronimo UDA, Ulster Defence Association, la firma sull'abitazione. Il leader di Aontú Peadar Tóibín ha definito l'incidente "sconcertante"

Graffiti settari sono stati spruzzati sui muri della casa di una candidata di Aontú alle prossime elezioni amministrative di Newry, Mourne e Down. Sharon Loughran, che si è battuta anche per il mantenimento dei servizi al Daisy Hill Hospital, ha detto che le parole “Aontú IRA out” sono state scritte con lo spray sul muro della sua casa a Newry, mentre “UDA” è stato scritto anche su altri due muri. “Questo è stato uno shock enorme per me. È un attacco alla mia casa e una violazione. Di conseguenza, mi ha creato un forte stress. Ho denunciato questo scioccante incidente alla polizia, che incontrerò oggi”, ha dichiarato la donna. “Non ha alcun senso. Sono un’infermiera del pronto soccorso pediatrico dell’ospedale di Daisy Hill e ho deciso di candidarmi al consiglio comunale per salvare i servizi chirurgici fondamentali dell’ospedale. Lavoro per tutti nella comunità. La nostra campagna per salvare i servizi chirurgici è utile a tutti gli abitanti di Newry e non solo. Questo attacco alla mia casa è incredibilmente sbagliato anche perché cerca di collegare Aontú a un’organizzazione prescritta. Aontú ha 4 anni. Non esistevamo durante i Troubles. Siamo un’organizzazione politica di base senza alcun legame con organizzazioni esterne. Molti dei nostri membri sono ex membri dell’SDLP, del Fianna Fail e persino del Partito Laburista. La maggior parte dei nostri membri non è mai stata iscritta ad altri partiti politici ed è nuova all’attivismo politico. Da quando ci siamo costituiti abbiamo raggiunto e incontrato molti membri della comunità protestante e unionista. È incredibile che questo tipo di intimidazione avvenga nel 2023. Il fatto che ci sia un vuoto politico senza fine a Stormont non aiuta di certo lo sviluppo di buone relazioni comunitarie”.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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