Distretto Nord

Servizi britannici avvertono lo Sinn Féin di attacchi pianificati dalle dissidenze repubblicane al partito

La vice leader dello Sinn Fein e vice primo ministro nell’Assemblea semi-autonoma nordirlandese a Stormont, Michelle O’Neill, è stata avvertita di attacchi pianificati contro di lei e il suo collega di partito Gerry Kelly, provenienti dagli ambienti delle dissidenze repubblicane.

Il vice primo ministro dell’Irlanda del Nord è stato informato dalla PSNI – la polizia nordirlandese – sulla base d’informazioni ricevute dai servizi britannici.

Rivolgendosi ai media martedì, O’Neill ha dichiarato che è stata informata della minaccia oggi, una settimana dopo che lei e Gerry Kelly hanno partecipato a un evento di reclutamento organizzato dalla polizia britannica, PSNI.

Parlando dagli edifici del Parlamento a Stormont, la numero due dello Sinn Féin ha emesso un messaggio di resilienza: “La polizia mi ha detto che i dissidenti repubblicani stanno pianificando attacchi contro di me  e il mio collega Gerry Kelly. Non mi dissuaderò dallo svolgere il mio lavoro di rappresentante del popolo e di capo del governo congiunto. Lo Sinn Féin non sarà scoraggiato. Continueremo a perseguire il nostro obiettivo di un’Irlanda unita mentre costruiamo un servizio di polizia rappresentativo civico e responsabile, che segue la comunità. Questi gruppi armati non hanno nulla da offrire. È ora che facciano i bagagli e si sciolgano”.

L’avvertimento arriva in un momento di significativi passi avanti per il partito nelle elezioni generali irlandesi.

O’Neill ha aggiunto: “Questo accade nella stessa settimana in cui oltre 500.000 persone hanno sostenuto la tesi dello Sinn Féin per il cambiamento. Il dibattito sull’unità irlandese è al centro della scena. È in questo contesto che i dissidenti stanno pianificando attacchi allo Sinn Féin. Queste persone non hanno politica, nessuna strategia e niente da offrire. Sono in guerra con la loro comunità e ora minacciano i rappresentanti politici che servono il popolo”.

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Appunti di una crociata contro la parola intesa e interpretata come ribellione al diluvio verbale che segna la deriva dei nostri giorni. L’occhio avido del giornalista si tuffa in un luogo chiuso a tutti gli sguardi e profana il tempio dei silenzi dell’ultra-nazionalismo in Europa. Un Candide del terzo millennio che esplora, dissacra e perturba.

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