Distretto Nord

Sessantasei attacchi in stile paramilitare nel 2018

Tra il 1° febbraio 2018 e il 31 gennaio 2019 ci sono stati 13 ferimenti per aggressioni con arma da fuoco, in calo rispetto ai 28 dell’anno precedente

I numeri rilasciati dalla Northern Ireland Statistics and Research Agency evidenziano come 11 dei 13 ferimenti con armi da fuoco sono avvenuti a Belfast e nei distretti di Derry City e Strabane.

Dei tredici ferimenti con arma da fuoco, 11 sono stati eseguiti da formazioni repubblicane, mentre tutti i 13 feriti risultano maggiorenni.

Il numero totale degli incidenti che hanno visto l’uso di armi è stato 36, in calo rispetto ai 57 dell’anno precedente.

Anche le aggressioni in stile paramilitare sono diminuiti: da 71 dell’anno precedente a 53 dell’anno 2018.

La maggior parte delle aggressioni sono avvenute a Belfast, Antrim, Newtownabbey e nelle zona di Ards e North Down – e “probabilmente sono state eseguite dai lealisti”, secondo la polizia.

Delle 53 vittime, una aveva meno di 18 anni.
 
Inoltre, sono stati segnalati 17 episodi di uso di esplosivi, in calo rispetto ai 26 dell’anno precedente.

In base alla Sezione 41 del Terrorism Act 2000, 166 persone sono state arrestate contro le 167 dell’anno prima.

La maggior parte degli arresti è avvenuta a Belfast, Derry City e Strabane – i due distretti di polizia che hanno visto il maggior numero di impiego di armi da fuoco e esplosivi.

Il numero di persone accusate ai sensi del Terrorism Act è aumentato da 11 a 20 nello stesso periodo.

Vi è stato anche un leggero aumento del numero di decessi legati alle azioni dei paramilitari – sono stati registrati tre decessi, uno in più rispetto ai precedenti 12 mesi.

Il Soprintendente Bobby Singleton, direttore operativo della PSNI per la Paramilitary Crime Task Force, ha dichiarato: “Mentre accogliamo con favore la riduzione delle aggressioni e delle sparatorie in stile paramilitare durante questo periodo, un singolo attacco resta sempre uno di troppo.

“Non c’è posto nelle nostre comunità per questi attacchi, che non sono altro che un tentativo da parte dei paramilitari di cercare di controllare le comunità attraverso paura e violenza.

“Non solo questi attacchi hanno un profondo effetto sulla vittima, ma anche sulle loro famiglie e sulle comunità in cui si verificano.

“Le prove sono chiare; gli attacchi in stile paramilitare non funzionano, sono barbari e malgrado le affermazioni dei gruppi responsabili che pensano di proteggere la propria comunità, restano sempre il tentativo delle persone dicementare il loro status e il controllo sulle loro comunità.

“Voglio rassicurare la popolazione che gli ufficiali della PSNI, insieme alla Task Force sul Crimine Paramilitare e alla Terrorism Investigation Unit (Unità Investigativa sul Terrorismo), continueranno a indagare e interrompere le attività dei paramilitari e terroristi, portandoli nelle aule di giustizia”.
  
Singleton ha aggiunto: “Comprendiamo che le vittime possono sentirsi spaventate o intimidite, ma la loro cooperazione, così come le informazioni della gente, possono aiutarci a consegnare i responsabili alla giustizia.

“La comunità può aiutare fornendoci informazioni su coloro che sono coinvolti in queste attività. Le informazioni fornite dalla popolazione sono fondamentali per affrontare gravi attività criminali e paramilitari. Ogni singola informazione che riceviamo può aiutare e non dovrebbe mai essere sottovalutata”.

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René Querin

Di professione grafico e web designer, sono appassionato di trekking e innamorato dell'Irlanda e della sua storia. Insieme ad Andrea Varacalli ho creato e gestisco Les Enfants Terribles.

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