Top orangista Mervyn Gibson: il nuovo leader del DUP deve essere pronto a far crollare Stormont

Il reverendo Mervyn Gibson ha detto che gli unionisti devono distruggere la controversa clausola Brexit del Protocollo “con qualsiasi mezzo necessario” (a parte la violenza), perché ha fatto così tanti danni ai legami della provincia con la Gran Bretagna. Il reverendo Gibson, un ministro presbiteriano ed ex poliziotto, ha detto al Belfast News Letter di non essere mai stato membro di alcun partito politico (anche se è stato nel team del DUP durante i negoziati passati, come i colloqui Haass). Ha aggiunto che stava parlando nel suo ruolo di gran segretario della Grand Orange Lodge of Ireland, e ha detto che “Il concorso per la leadership del DUP è una questione interna al partito, ma che tuttavia, per il bene del futuro dell’Irlanda del Nord, chiunque diventi primo ministro o leader dell’unionismo deve essere inequivocabilmente, senza ambiguità, impegnato a rimuovere il Protocollo dell’Irlanda del Nord con qualsiasi mezzo necessario – come loro priorità. Chiunque sia – che sia Edwin Poots, Jeffrey Donaldson, chiunque – deve essere pronto a fare qualsiasi mezzo necessario come priorità per liberarsi del protocollo”. Alla domanda su cosa avesse esattamente in mente, ha risposto: “A costo di far cadere l’Assemblea” parlamentare di Stormont. Ha chiarito ancora che usando la frase “‘con qualsiasi mezzo necessario’ ci stiamo riferendo a far cadere Stormont – per quanto mi ricordo Arlene (Foster) l’ha escluso”. Il disagio tra gli unionisti per il protocollo è andato approfondendosi da quando è entrato in vigore all’inizio dell’anno, e lo storico quotidiano di Belfast è stato in prima linea nel catalogare tutti i problemi che ha causato fin dall’inizio. Questo ha spaziato dai dettaglianti che si rifiutano di spedire certe merci – anche sul suolo britannico – ai clienti della provincia, alle masse di burocrazia sconcertante che affrontano le imprese di trasporto. Solo una quindicina di giorni fa, il capo veterinario Robert Huey ha detto ai deputati a Stormont che ha meno della metà del numero di veterinari di cui ha bisogno, e che “l’Irlanda del Nord, con i suoi 1,8 milioni di persone, sta facendo più controlli sulle importazioni di prodotti di origine animale della Francia” – una nazione di circa 65 milioni di persone. Gran parte dei commenti e del dibattito al momento riguarda la direzione che il DUP potrebbe prendere quando si tratta di questioni come il matrimonio gay e l’aborto – due questioni a cui il partito si è tradizionalmente opposto. “Non sto determinando la direzione che il partito potrebbe prendere, questa è una questione che riguarda se stesso”, ha detto il reverendo Gibson. “La Gran Loggia d’Irlanda è un’organizzazione cristiana riformata. Noi crediamo nelle posizioni morali della Bibbia e ci dovrebbe essere spazio per la coscienza in tutte queste questioni”. In un’apparente allusione al recente dibattito sulla messa fuori legge della “terapia di conversione” (con i timori espressi sul fatto che un tale divieto generale potrebbe finire per criminalizzare la preghiera o il Vangelo stesso), ha aggiunto: “Nei recenti dibattiti, la libertà religiosa potrebbe essere ristretta o limitata, e noi crediamo che la libertà religiosa dovrebbe essere una priorità.Tuttavia, si tratta di una questione di coscienza, e riconosciamo che viviamo in un mondo diverso rispetto a 20 anni fa. E avere delle opinioni non ti rende arretrato o meno progressista. È semplicemente che hai opinioni diverse da quelle di tutti gli altri”. È stato anche chiesto al Rev. Gibson se crede che un nuovo leader del DUP dovrà perseguire una politica di unità unionista (nel senso che l’UUP e il DUP alla fine si fonderanno). “Penso che tutti i leader dell’unionismo, sia DUP, TUV, UUP o PUP, debbano lavorare per la cooperazione unionista, in particolare alla luce dell’elezione all’Assemblea, quando avverrà”, ha detto.