Distretto NordPOW

Un giorno nella vita di un prigioniero repubblicano a Maghaberry

End Strip Search in MaghaberryA Chara,

siamo vicini all’inizio del nostro 7° mese di protesta, che ha avuto inizio il 6 maggio 2011. Quello che segue è ciò che un prigioniero di guerra (POW) deve sopportare ogni giorno ed è stato così negli ultimi mesi da quando è iniziata la protesta.
Dopo una notte di cosiddetti “controlli corporali” (e per quelli di voi che non sanno cosa sia) – Si tratta di un secondino che va ad ogni porta della cella, sbattendola per aprirla e puntando una torcia sul POW all’interno mentre lui dorme. Questo è progettato per ridurre il sonno durante la notte. Succede almeno 2-4 volte tra le ore 22:00 e le 7 del mattino. Poi, alle 7, tra 20 e 25 campanelli d’allarme iniziano a suonare ad alto volume, ognuno della durata tra i 5 secondi ed i 2 minuti. In seguito, tra le 7:30 e le 8:15 la porta si spalanca ed in piedi a fissarvi c’è uno della squadra anti-sommossa pronto a fare un altro controllo. Ogni porta della cella dei POW viene aperta e chiusa in modo aggressivo. La squadra antisommossa cerca di intimidirci, non appena arrivano nelle nostre ali in Roe 4 per iniziare il loro turno giornaliero. Sono presenti nella nostra ala sin da maggio.

Mi alzo, inizio a fare qualche esercizio e a percorrere i 5 passi su e giù per la cella. Fuori sul pianerottolo sento gli inservienti pulire con le loro pale, spazzoloni e la lavasciuga Hoover, facendo quel ronzio sordo. Stanno ripulendo il pasticcio di ieri sera e saranno nell’ala per tutta la giornata, pulendo per tutto il giorno. Sono le 8:30. Cammino su e giù nella cella in attesa che si apra la porta e possa fare colazione. Si può attendere fino alle 9-10, se la squadra anti-sommossa decide di perquisire con la forza uno dei nostri compagni prima di andare in tribunale. Il mio ultimo pasto è stato alle 16 di ieri e spero di ricevere un po’ di acqua calda per una bella tazza di tè. Finalmente la porta si apre e quattro membri della Riot Squad (la squadra anti-sommossa, Ndt) sono in piedi intorno alla mia porta. Mi consegnano una scatola contenente due Weetabix, mezza pinta di latte ed un bicchiere pieno di acqua per il tè, ma è tiepida, ancora una volta! La squadra anti-sommossa indossa tute bianche usa e getta, caschi, stivali e cintura con bastone ecc. Queste sono le stesse persone che eseguono le strip search e che ci consegnano la nostra colazione alla porta della cella.

La porta della cella si apre di nuovo. Sono le 10:15. “Telefono!” grugnisce uno della squadra anti-sommossa. Sollevo il barattolo che devo riempire ogni giorno e usare per l’acqua potabile ed esco sul pianerottolo. Uno di loro mi perquisisce mentre gli altri stanno attorno a me, con lo sguardo fisso. Sono circondato e condotto verso il locale del telefono, dove mi rinchiudono. Dopo pochi minuti gridano “Il tempo è scaduto!” ed esco di nuovo sul corridoio e perquisito nuovamente. Ricorda ora, sono l’unico prigioniero nel braccio e sono stato da solo al telefono, osservato per tutto il tempo dalla Riot Squad e da una telecamera presente nella stanza del telefono. Sono circondato di nuovo e mi fanno camminare verso la cella. Solo un prigioniero alla volta può stare nel corridoio, circondato da quattro membri della squadra anti-sommossa.

Sono le 11:25, la porta della cella si apre di nuovo. “Doccia”, abbaia il secondino. Esco sul pianerottolo. Vengo perquisito ancora una volta, mentre anche il mio asciugamano, i boxer, le calze ed il sapone (questi sono gli unici elementi che si possono portare alle docce) vengono accuratamente controllati. Sono di nuovo circondato, condotto alle docce e chiuso dentro. Quando ho finito, devo aspettare per uscire mi perquisiscono di nuovo. Durante queste perquisizioni mi fanno aprire le braccia e controllano dal polso alle spalle, poi intorno al collo, sulle costole e giù fino alla vita, alle gambe e alle caviglie. Per la maggior parte del tempo vieni afferrato in maniera aggressiva e perquisito. La mia roba viene analizzata di nuovo. Sono circondato e riportato di nuovo in cella e chiuso dentro. Alcuni giorni non puoi fare una doccia o una telefonata, dipende se la Riot Squad te lo permette o meno. I prigionieri di guerra con i bambini a scuola arrivare a parlare con loro solo durante il fine settimana per qualche minuto.

Chiuso in cella, ora attendo le 12 per il pranzo. La porta si spalanca, mi consegnano una scatola e la porta viene sbattuta e chiusa rapidamente. Non vedo manzo! Ho solo pochi minuti per mangiare e la porta si apre di nuovo per l’esercizio. Se non hai mangiato, molto male, dovrai farlo dopo l’esercizio. Passo di nuovo sul corridoio, nuovamente perquisito con aggressività, tirandomi per il colletto e rovinando la gamba dei pantaloni, strappandomi i peli dalle gambe con i guanti in lattice. Puro odio settario, solo a guardarmi negli occhi. Non mi tiro indietro, lo guardo fisso. Sono circondato di nuovo ed esco nel cortile per fare esercizio. L’unica cosa che sei autorizzato a portare nel cortile è il tabacco, se fumi. Facciamo circa un’ora e mezza di esercizio. E’ bello prendere una boccata di aria fresca e fare esercizio fisico. Siamo chiusi in una gabbia – è come una gabbia per uccelli di grandi dimensioni con il tetto ed i lati circondati da un doppio strato di rete metallica. Questa è l’unica volta, durante il giorno, in cui riusciamo a parlare tra di noi. Poi, quando il tempo si esaurisce, siamo portati uno alla volta fuori dal cortile, perquisiti nuovamente, quindi trasportati in cella e rinchiusi fino a domani.

Di nuovo in cella, sono le 14:05 ed è tempo di iniziare il rito quotidiano del “miscuglio” – questo è fatto in una piccola “pentola” azzurra; dovete mescolare l’urina ed escrementi fino a quando non è in forma liquida in modo da farla uscire più facilmente dalla porta. I secondini hanno bloccato due volte le porte verso l’esterno (ora con gomma e acciaio) ma dove c’è la volontà, c’è metodo. Non importa quello che fanno, noi lo contrastiamo sempre. Dopo aver finito la miscelazione, lo lasciate riposare. Eventuali rifiuti o documenti vengono buttati dalle finestre. Fuori è un casino, dentro un casino, gli addetti alle pulizie lavorano senza sosta per tutto il giorno – pulire le celle, pulire i corridoi e anche all’esterno.
Sono le 15:20 quando un secondino apre la porta e dice: “Governatore occupato per vederti. Hai eventuali richieste o reclami?” Li guardo tutti e due e lui sbatte la porta per chiudere la cella. Fanno lo stesso con gli altri 13 ragazzi. Leggo un po’ fino verso l’ora di cena. Sono le 16:05 e la porta si apre – La squadra anti-sommossa è lì con una scatola di cibo ed una mela. Mi danno ancora un calice colmo d’acqua, tiepida di nuovo. Nessuna parola viene pronunciata davanti alla porta, che si chiude velocemente. Il cibo è composto da salsicce cotte a metà, un paio di patate, dei piselli e una sostanza oleosa – sugo. Metto il cartone sulle ginocchia e mangio mentre guardo fuori dalla finestra verso l’aria grigia ed il filo spinato. Guardo nella cella veso l’angolo in cui giacciono il cibo marcio e roba simile. Nessun coltello pulito né forchette, neppure ci si lavano le mani. Non ho nemmeno le cose basilari come uno specchio. Siamo chiusi nelle celle per oltre 22 ore al giorno. Sono le 16:30 e non vedrò nessun altro fino a domani.

Arrivano le 18:40 e guardo fuori nel buio verso l’alto filo spinato – sono circondato dalle recinzioni, e mi chiedo come se la sta passando Marian (Marian Price, Ndt)? Tutta da sola in isolamento, senza nessuno con cui parlare, o con cui fare una passeggiata. Siamo fortunati qui, ci sosteniamo l’un l’altro, mentre Marian trascorre ogni giorno da sola. L’unica volta che vede un volto amico è durante la sua visita, una volta alla settimana – che dura solamente un’ora. So che è forte, è stata in situazioni peggiori in precedenza e ha prevalso.
Mentre scende la notte, la mia mente vaga e penso a mia moglie, ai miei due figli piccoli e a tutta la mia famiglia ed agli amici. So che mi sostengono al 100%, proprio come tutte le famiglie e gli amici di tutti i prigionieri di guerra qui in Roe 4. Io sono nella cella 11, dove pochi mesi fa il nostro amico Harry Fitzsimons è stato brutalmente picchiato e torturato per circa 20 minuti. Eravamo tutti chiusi nelle nostre celle durante il suo calvario. Ascoltare quanto accadde essendo bloccati dietro una porta è una sensazione terribile. Rabbia, frustrazione, e non puoi aiutare o fare qualsiasi cosa, sperando per tutto il tempo che la persona pestata sarà a posto. Poi stare nella sala visite e vedere la famiglia di Harry piangere per come la squadra anti-sommossa lo aveva conciato…

Poi, proprio la settimana scorsa, Kevin Murphy è finito qui e non è rimasto nella nostra ala per un solo giorno prima di essere portato in tribunale, quindi non era una cosa necessaria. Era solo una scusa per effettuare una perquisizione corporale forzata. E’ stato trascinato per la testa su e giù per la cella dalla Riot Squad e costretto a togliere i vestiti. Quella sera ha detto che si sentiva come se avesse avuto in un incidente d’auto, il suo corpo era tutto indolenzito. Questo è stato il suo benvenuto a Roe 4 datogli dai secondini. Tra di noi abbiamo sopportato oltre 90 perquisizioni forzate e con l’avvicinarsi dei processi il numero aumenterà rapidamente. Il processo di Colin Duffy inizierà tra poco più di una settimana, e lui dovrà subire 2 perqisizione forzate al giorno, quindi 10 perquisizioni corporali forzate in una settimana, ed il processo dovrebbe durare tra i 2 ed i 3 mesi. Colin potrebbe subire tra le 80 e le 120 perquisizioni forzate per tutta la durata del processo. Brendan McConville, John Paul Wootton, Kevin Nolan e Gerard McManus subiranno lo stesso trattamento quando giungerà il periodo del loro processo.

Con pensieri come questi che attraversano la mente, ti senti molto arrabbiato e triste per le sofferenze che subiranno i POW, ma siamo forti, determinati e inarrestabili nella nostra protesta per porre fine alle strip search ed alla criminalizzazione dei prigionieri repubblicani nella prigione di Maghaberry. Questi sono gli uomini che stanno lottando; Kevin Nolan, Gerard McManus, Kevin Murphy, Brian Sheridan, Brian Cavlan, Colin Duffy, Harry Fitzsimons, Dominic Dynes, Joe Barr, Sean McConville, John Paul Wootton, Mark McGuigan, Brendan McConville, ed io, DD McLaughlin.

Vittoria ai prigionieri di guerra!

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René Querin

Di professione grafico e web designer, sono appassionato di trekking e innamorato dell'Irlanda e della sua storia. Insieme ad Andrea Varacalli ho creato e gestisco Les Enfants Terribles.

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