Askatasuna Aurrera

La Corte europea annulla la pena contro Arnaldo Otegi per l’appartenenza a Batasuna

La seconda sezione della Corte Suprema di Madrid ha esaminato i ricorsi per la revisione del processo presentati dall’ex leader di Batasuna,  Arnaldo Otegi, e di Rafael Díez Usabiaga, Arkaitz Rodríguez Torres, Sonia Jacinto García e Miren Zabaleta Tellería e ha annullato la sentenza del 2012 che li aveva condannati a pene di sei anni e mezzo di detenzione per il reato di appartenenza a un’organizzazione terroristica nel caso “Bateragune”. L’investigazione mirava a ricostruire  la mappatura della leadership dell’illegalizzata Batasuna, la vetrina politica di Euskadi Ta Askatasuna, l’ETA.

La Corte Suprema spagnola ha quindi seguito i criteri della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU), che ha stabilito che la sentenza del tribunale nazionale che ha condannato Otegi, Díez Usabiaga, Rodríguez Torres, Jacinto García e Zabaleta ha violato l’articolo 6.1 della Convenzione europea, poiché ha compreso la “legittima paura” dell’imputato per la mancanza di imparzialità della corte.

Strasburgo non ha visto “alcuna prova” che avrebbe portato alla convinzione che ci fosse “animosità personale” nei confronti dell’accusato in tribunale, ma che i loro “dubbi” erano tuttavia “giustificati”. Pertanto, ha respinto “qualsiasi indennizzo ai ricorrenti per danno morale, considerando sufficiente l’accertamento della dichiarazione di violazione del diritto richiesto”.

In questo modo, per i magistrati della Seconda Sezione della Corte Suprema, la sentenza CEDU “costituisce un titolo sufficiente” per autorizzare prima il deposito del ricorso per la revisione e ora per stimarlo, ai sensi dell’articolo 954 della Legge del Procedimento penale.
Con questa sentenza della Corte Suprema, si annulla la pena che stava ancora pesando su Arnaldo Otegi, oggi coordinatore generale di EH Bildu, e che si sarebbe conclusa nel febbraio del prossimo anno.
Prima della sentenza, Otegi ha dichiarato  che “non esiste una giustizia indipendente nello Stato spagnolo”.

Daniel Losada Seoane

Llibertat presos polítics

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