I pubblici ministeri stanno indagando sulla morte di 14 civili disarmati nel gennaio 1972, uccisi dai soldati del Reggimento Paracadutisti. Diciassette soldati, il più vecchio dei quali ha 77 anni, rimangono sotto inchiesta penale. I parlamentari Tories hanno chiesto che l’inchiesta fosse abbandonata dopo 47 anni dai fatti
I veterani dell’esercito coinvolti nel Bloody Sunday potrebbero essere accusati di omicidio entro pochi giorni.
Diciassette ex soldati, il più vecchio dei quali ha settantasette anni, rimangono sotto inchiesta per gli spari e la strage di Derry avvenuta 47 anni fa.
I pubblici ministeri dell’Irlanda del Nord incontreranno famiglie delle vittime il 14 marzo prima di annunciare se gli ex paracadutisti saranno processati. Affrontano accuse che vanno dalla spergiuro all’omicidio.
“Ci sono quattro soldati più a rischio di essere accusati di omicidio”, ha detto una fonte al Daily Telegraph. “Temo che i pubblici ministeri lanceranno accuse contro tutti per vedere chi risponde… sembra uno spreco di soldi per perseguire dei soldati dopo quasi 50 anni.’
Il Mail ha fatto una lunga campagna contro la caccia alle streghe delle truppe britanniche. Il loro trattamento è in netto contrasto con i membri dell’IRA che, in base all’Accordo del Venerdì Santo del 1999, devono scontare un massimo di due anni di carcere per le atrocità compiute durante i Troubles.
Un soldato, che può essere identificato solo come “Sergente O”, si trova a dover affrontare due accuse di tentato omicidio, accusato di aver sparato in aria e di aver colpito mattoni che potrebbero aver fatto cadere e ferire i civili.
Ha detto: “È una preoccupazione. È una cosa un po’ folle”. Però ha aggiunto:”Sono abbondantemente nei miei 70 anni. Sono nella sala di aspetto di Dio. Non c’è molto che mi possono fare”. Il gruppo di 17 soldati è stato lasciato in un limbo giuridico dal 2016, quando furono interrogati. Nell’elenco c’era anche un diciottesimo ex soldato, ma è morto prima di Natale.
L’indagine è iniziata dopo l’inchiesta, durata 12 anni, guidata da Lord Saville che si è conclusa nel 2010. Costata 200 milioni di sterline, ha concluso che i soldati “persero il controllo” il 30 gennaio 1972 quando le truppe del 1° Battaglione del Reggimento Paracadutisti aprirono il fuoco contro i manifestanti, uccidendo 14 persone e ferendone molti altri.
Gli ex soldati che rischiano l’accusa di omicidio sono stati evidenziati nel rapporto di Lord Saville come Lance Corporal F, Caporale P, Soldato R e Soldato U.
Secondo le regole dell’inchiesta, ai soldati coinvolti è stato concesso l’anonimato. Tuttavia, temono di poter essere identificati se i casi finiscono in tribunale.
I pubblici ministeri dovranno dimostrare che le persone furono responsabili di determinati crimini. Rimangono poche prove forensi e anche le dichiarazioni dell’indagine iniziale del 1972 possono essere escluse dal momento che i soldati erano sotto pressione da parte degli ufficiali comandanti. Le prove fornite a Lord Saville dai soldati non possono essere usate contro di loro.
Johnny Mercer, deputato conservatore ed ex capitano dell’esercito che ha prestato servizio in Afghanistan e in Nord Irlanda, ha dichiarato al Daily Telegraph: “Penso che gli inglesi prenderanno le distanze dalla decisione di accusare dei veterani a 47 anni dai fatti”.
Il pubblico ministero dell’Irlanda del Nord informerà le famiglie delle vittime delle decisioni sui procedimenti giudiziari prima di ogni annuncio pubblico.
Gli sviluppi seguono le polemiche su ciò che avvenne dopo la Guerra del Golfo. Nel 2010 l’Iraq Historic Allegations Team, o Ihat, è stato istituito per indagare sulle accuse di omicidio, tortura e malversazioni da parte delle truppe britanniche. In oltre sette anni sono state depositate oltre 3600 rivendicazioni, che sono costate ai contribuenti 60 milioni di sterline, ma nessuna è sfociata in procedimenti giudiziari.
Il team fu sciolto dall’allora Segretario alla Difesa Sir Michael Fallon dopo che un pungente rapporto dei parlamentari attaccò il suo trattamento “profondamente inquietante” per le truppe in servizio e congedate.
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